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Regione, Idv boccia la Marini:"Non c'è un piano anti-crisi e fondo cassa integrati"

Il consigliere regionale Paolo Brutti minaccia di non votare il Dap dove sono stati programmati i conti per il 2013. "Non c'è nessun fondo destinato alla cassa integrazione che da giugno finirà. Tasse più alte ai ricchi"

Si annuncia una piccola tempesta in maggioranza al Consiglio regionale. Per il momento le prime avvisaglie al Presidente Catiuscia Marini arrivano dal consigliere regionale (e segretario regionale) dell'Italia dei Valori, Paolo Brutti, che senza giri di parole ha annunciato il suo voto contrario al Dap - lo strumento finanziario dove si determina tutta l'attivita del 2013 - se la Giunta non ci rimetterà le mani. Brutti parla a titolo personale e non anche per l'altro consigliere regionale Oliviero Dottorini - con un piede mezzo fuori dal partito si dice - che non si è espresso su un voto sul Dap.

Le motivazioni di Brutti potrebbero anche contagiare altri settori della sinistra: dal gruppo misto del consigliere regionale Orfeo Goracci fino ad arrivare al più governativo rifondatore Damiano Stufara. Insomma i presupposti per una piccola crisi ci sono tutti. Le parole d'ordine di Brutti sono: cassa integrazione, umbria mobilità e pagamento dei crediti alle imprese. Dalla sua parte anche il consigliere provinciale Franco Granocchia: "Sembra un Dap scritto lo scorso anno - osserva Brutti -, senza cambiamenti profondi, senza interventi incisivi su situazioni ormai insostenibili. Se non ci saranno correttivi importanti io non lo votero'. Chiedere sacrifici alle fasce piu' deboli senza mettere mano a strutture come Sviluppumbria, Webred, per non parlare delle convenzioni con l'Università, dove non sempre i soldi finiscono al posto giusto, pagare centinaia di milioni alcuni direttori artistici, sono tutti lussi che fanno a pugni con la disperazione dei cittadini umbri".

E Brutti chiede di destinare un fondo per la cassa integrazione - da luglio non ci saranno denari - nella speranza di ampliare con quello statale che al momento è assente. Ed affronta anche il tema dell'invarianza fiscale cavallo di battaglia del Presidente Marini: "Nel momento in cui dobbiamo trovare risorse non possiamo permettercelo. Penso alla proposta di Irpef maggiorata per i redditi sopra gli 80 mila euro, penso all'aumento delle concessioni per le acque minerali e per le cave. Dobbiamo avere il coraggio di dare dei segnali oltre che reperire denari per il welfare".

Su Umbria Mobilità invece Brutti chiede alla Regione di dare il prestito "ponte" di 25 milioni per evitare il fallimento e il mancato pagamento degli stipendi già dal prossimo mese. Un prestito garantito dagli immobili e già chiesto dagli amministratori dell'azienda dopo il blocco del credito delle banche. Insomma tanta carne al fuoco su cui l'Idv non vuole cedere. Una parte del partito che spera nel rilancio con il congresso nazionale di giugno. 

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