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Meno 18 milioni di trasferimenti statali al Comune di Perugia: e ora come si fa?

scatta il super vertice giunta-dirigenti. Tutti intorno al tavolo per “raggiungere la quadratura del bilancio fra le entrate e le uscite di parte corrente”, vista e considerata la mannaia “della Legge di Stabilità 2015 sui trasferimenti agli Enti Locali

E adesso panico. Meno 18. Tipo in Alaska quando il sole non splende. Ma siamo a Palazzo dei Priori, cuore amministrativo di Perugia. E il segno negativo riguarda il bilancio di previsione 2015. Tradotto: mancano all’appello 18 milioni di euro. Mica spicci. 

La spending review, i risparmi, i tagli e taglietti vari sono un’aspirina di fronte a questa frattura scomposta di tibia e perone comunale. Così scatta il super vertice giunta-dirigenti. Tutti intorno al tavolo per “raggiungere la quadratura del bilancio fra le entrate e le uscite di parte corrente”, vista e considerata la mannaia “della Legge di Stabilità 2015 sui trasferimenti agli Enti Locali. 

Nel corso dell’incontro, spiega il Comune, è stata illustrata la situazione delle entrate previste nell’anno 2015. E qui comincia il dramma. Le entrate in questione “presentano, allo stato dell'attuale normativa nazionale, una riduzione, rispetto al 2014, di circa 18 milioni di euro, derivanti per circa 4 milioni dal taglio previsto dalla legge di stabilità 2015 ai Comuni e per i restanti 14 milioni circa imputabili ai trasferimenti erogati ‘una tantum’ nel solo anno 2014 e che non sono ripetibili quest’anno”.

Morale: meno 18 sul termometro del bilancio. E allora che si fa? Si taglia il tagliabile e l’intagliabile? Si alzano le tasse? Si prega a bassa voce una qualche divinità del bilancio equo? Alla giunta Romizi la risposta. E si spera, la soluzione.

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