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Venerdì, 19 Aprile 2024
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C'è un'ultima speranza per salvare l'impianto sciistico di Forca Canapine

E' l'unico impianto presente in umbria ed è chiuso. La Provincia non ha un soldo. Il consigliere regionale del Pd, Marco Guasticchi, lancia la sua proposta di "cura"

Il nostro è chiuso e da tempo in stato di abbandono, l'altro invece perfettamente funzionante, spesso innevato e con un ottimo punto ristoro e negozi per affittare gli sci. La differenza tra Umbria e Marche, in fatto di valorizzazione della natura e di impianti sportivi, si può perfettamente vedere anche salendo verso la vetta del complesso di Forca Canapine.

La seggiovia dell'Umbria è ferma da tempo. Le due piste non vengono più battute e il rifugio insieme ad altri complessi pubblici sono rigorosamente chiusi perchè nessuno vuole investire intorno ad una struttura moribonda di proprieta della Provincia di Perugia. Affidarsi solo alla volontà dei privati non è possibile come dimostrano le aste andate a vuoto. E ora, dopo la riforma, la Provincia di Perugia non ha risorse neanche per garantire la manuntenzione delle strade figuriamoci se è in grado di rilanciare l'unico impianto sciistico della nostra Regione.

Chi ci aveva provato ad investire - due-tre anni di apertura consecutive - era stato l'ex presidente provinciale Marco Vinicio Guasticchi che aveva lanciato anche il fondo sia a Castelluccio che sulle montagne di Gualdo e Costacciaro. Ma tutto è andato perduto nell'ultimo periodo. Ora però Guasticchi propone l'unica soluzione possibile per salvare l'impianto di Forca Canapine: coinvolgere la Regione.

"Chiederò alla giunta regionale di prendere in considerazione la possibilità di acquisire, tramite permuta, tale struttura perché possa essere ristrutturata e implementata per dotare la nostra regione di un impianto per lo sci, in un contesto di grande fascino naturalistico”:  ha annunciato Guasticchi, ora vice-presidente del consiglio regionale dell'Umbria.

“Inoltre visto il grande impegno della Regione Marche nel comprensorio dei Sibillini, dove vanta numerose e ben attrezzate stazioni sciistiche, e che tale situazione penalizza il versante umbro degli stessi monti Sibillini, chiederò alla giunta regionale di fare proprio il progetto avviato dalla Provincia di Perugia negli anni passati che vedeva la nascita di comprensori sciistici appenninici con circa 60 chilometri di piste per lo sci di fondo e circa 5 chilometri di piste per lo sci alpino. Monte Cucco, Val Sorda e Sibillini - ha concluso - possono ancora oggi, nonostante lo stallo dovuto alla vicenda delle Province, ritornare poli attrattivi per un turismo invernale capace di animare aree che d’inverno, altrimenti, rimarrebbero marginali al turismo regionale”. Ma alla Regione può interessare? E i fondi ci sono per questa operazione che potrebbe risultare ormai disperata?

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