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Elezioni a Perugia, Boccali tradito dai renziani dell'ultima ora e dai fan di Tsipras

Una completa analisi comparata del voto europeo e per le comunali dove si evince a Perugia come l'elettorato abbiamo deciso di lasciare il centrosinistra per andare altrove. I più penalizzati il 5 Stelle dal non voto...

Chi è passato da uno schieramento all'altro, chi non è andato a votare e perchè i risultati delle comunali non hanno rispecchiato il voto delle Europee. Tutte domande che i politologi dell'Umbria hanno voluto dare risposte studiando i numeri emersi dalle urne. Ecco lo studio effettuato dal Presidente dell'AUR, Claudio Carnieri, da Bruno Bracalente, del Dipartimento di economia dell'Università di Perugia e dai vari staff a riguardo dei flussi elettorali in Umbria delle elezioni europee ed amministrative 2014. I dati si riferiscono al primo turno delle consultazioni.

Perugia - flussi di voto

Le principali liste (o aggregazioni di liste) mostrano livelli di fedeltà tra Europee e Comunali piuttosto differenziati, e spesso piuttosto bassi. I fenomeni più rilevanti di voto disgiunto si osservano nel campo del centro sinistra, dove su tre elettori “europei” del PD alle contestuali elezioni comunali solo due confermano il voto alla medesima lista, mentre poco meno del 20% passano ad altre liste che tuttavia sostengono lo stesso candidato sindaco espressione del PD (tra cui i socialisti non presenti alle europee, ma presenti nelle liste del PD con propri candidati). Ma un altro 13% circa passa ad altre liste che sostengono altri candidati sindaco, in particolare alle liste civiche (autonome o a sostegno del candidato sindaco di centro destra), o vota scheda bianca o nulla. Così al candidato sindaco del centro sinistra sono venuti a mancare oltre 5 mila voti.

Quasi altrettanti sono peraltro mancati all’appello per effetto del molto più rilevante (in termini relativi) voto disgiunto che ha caratterizzato sia la sinistra radicale che le altre liste di centro sinistra presenti alle Europee. Gli elettori di Altra Europa hanno infatti votato per le liste di sinistra a sostegno di Boccali soltanto nel 17% dei casi, mentre il 60% ha votato per le liste civiche presentatesi autonomamente, e i restanti hanno votato scheda bianca o nulla (o il solo candidato sindaco, ma come detto il fenomeno è stato poco rilevante). Gli elettori delle altre liste di centro sinistra (tra le quali ai fini di questa analisi è stata considerata anche Scelta Europea) si sono invece divisi tra liste civiche (oltre tre quarti) e voto al M5S (quasi un quarto).

Da notare, in particolare, che l’elettorato delle liste civiche presentatesi autonomamente risulta politicamente collocabile interamente nel centro sinistra (compresa Scelta Europea), e per la metà nella sinistra radicale. Qualche fenomeno di voto disgiunto ha penalizzato anche il M5S, questa volta a vantaggio proprio del candidato sindaco del centro sinistra, le cui liste a sostegno, compreso il PD, hanno beneficiato di circa 2 mila voti europei di M5S (e altri 1500 voti disgiunti a favore di Boccali sono venuti dal centro destra, in particolare tramite le liste minori di centro sinistra).

Anche per le liste del centro destra ci sono stati fenomeni di voto differenziato tra Europee e Comunali, in piccola parte (poco più di mille voti) a vantaggio dello schieramento opposto, in parte prevalente tra liste dello stesso schieramento o verso il non voto (che tuttavia, come vedremo, per il centro destra spesso si tratta di voto dato direttamente al candidato sindaco).

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