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Festa della Repubblica, l'Umbria ricorda i terremotati e chiede lavoro

Nell'unica cerimonia per i festeggiamenti del 2 Giugno Guasticchi, Boccali e Marini lanciano messaggi allo Stato: la crisi e l'odio si batte con i dettami della Costituzione

Una celebrazione del 2 Giugno, a Perugia, rispettosa del dolore e delle sofferenze dei tanti sfollati dell'Emilia Romagna a causa del sisma continuo.

Una sola celebrazione è stata portata avanti in Provincia di Perugia dove i gonfaloni di Regione, Comune e Provincia si sono uniti evitando la retorica e le bandierine tricolore. Istituzioni al completo, pubblico non dei grandi eventi anche se il concerto della banda musicale di Umbertide è stato semplicemente spettacolare. I messaggi che dall'Umbria sono saliti fino a verso il Colle garante della Repubblica sono stati molto pratici in questi tempi di crisi. 

Il sindaco Wladimiro Boccali ha ribadito le posizioni dei comuni umbri e italiani. Ovvero: una fiducia mai venuta meno nei confronti dello Stato per riuscire a risolvere i tre grandi problemi che i comuni stanno fronteggiando con sempre meno risorse: la coesione sociale (il welfare da garantire sempre), la sicurezza (anche in vista dell'allarme terrorismo) e il rispetto delle esigenze dei territori avamposti primari della Repubblica. Boccali ha ricordato il dramma dell'Emilia ed ha invitato tutti ad attivarsi per aiutare questi italiani in difficoltà, come lo furono gli umbri nel terremoto del 1997. 
 

Festa della Repubblica

 
Al Presidente della Regione Catiuscia Marini è spettato il compito di ricordare che la festa della Repubblica deve essere anche il momento per affrontare le difficoltò del presente. Su tutte la crisi occupazione che, dati dell'Istat di poche ore fa, mai è stata così tragica per i giovani, le donne e i tanti over 50 che hanno perso il lavoro ma sono lontani dalla pensione. "La Costituzione offre risposte attuali e una strada da perseguire: riaffermare il diritto al lavoro, tutelare e indirizzare la impresa privata, il controllo sul credito e rafforzare con atti concreti la coesione sociale attraverso la scuola pubblica, il sostegno all'istruzione per chi non ha mezzi e i servizi per i cittadini. 
 
Marco Vinicio Guasticchi si è rivolto ai giovani che in questo momento difficile devono tenersi stretti i valori e i diritti ottenuti con la vittoria della Repubblica sulla Monarchia:  La parola ‘Repubblica’, pronunciata pensando a tanto sconvolgimento, fa sentire ognuno di noi protagonista di un aiuto spontaneo, testimone di una speranza che rinasce. La parola “Repubblica”, riferita alla storia degli italiani, riassume l’avveramento del sogno risorgimentale e la fine dell’incubo della dittatura. Riferita al loro futuro, è una linea di progresso che bisogna e bisognerà, da parte dei singoli cittadini, stendere ogni giorno dalla porta della propria casa a quella del vicino, così da sentirsi comunità e popolo, Nazione e Stato, uomini liberi di una Repubblica giovane”.
 
I festeggiamenti si sono chiusi con il concerto della banda musicale di Umbertide.

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