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Giovedì, 18 Aprile 2024
Elezioni regionali Umbria 2015

Intervista, Michele Berloco (Iniziativa per l'Umbria): sanità, sicurezza e come salvare l'Umbria

Intervista al volto nuovo della politica umbra: l'ortopedico Michele Berloco, da sempre vicino a Tabacci e ora candidato per la lista di centro Iniziativa per l'Umbria che appoggia la presidente Catiuscia Marini

Dottor Michele Berloco, lei è un medico (ortopedia Ospedale di Foligno) e nel suo manifesto elettorale - è candidato con Iniziativa per l'Umbria - per le regionali del 31 maggio ha messo al primo punto ovviamente la sanità ma ha anche detto chiaramente "fuori la politica da ambulatori ed ospedali". Ci spiega meglio il suo pensiero e la sua esperienza?

"E' semplice: la sanità è la voce maggiore del bilancio regionale ed è quella che permette ancora oggi di fare assunzioni. La mia idea è quella che la politica deve indirizzare ma non gestire o lottizzare la sanità umbra. Dico chiaramente che serve merito, competenze e libertà di gestione. Mi candido per vigilare affinchè la sanità resti fuori dalle logiche e brame politiche. Ma questo è solo un piccolo punto del mio programma. Diciamo un punto programmatico a scopo preventivo".

Cosa migliorare della nostra sanità?

"Sulla base della mia esperienza sul campo servirebbero fare 4-5 aggiustamenti ad una macchina che comunque va avanti abbastanza bene ed ha punte di eccellenza in diversi campi. Intanto vigilare sull'accordo Regione-Università evitando squilibri tra mondo ospedaliero e mondo cattedratico. Va risolto il precariato nelle professioni sanitarie dato che non permette programmazioni serie e il personale, una volta formato, non si può perderlo. Esenzione del tichet per i donatori. E infine gli ospedali che non rispettano i livelli assistenziali di base e gli indicatori Mef, dovranno essere trasformati in lungo degenza per la cura di persone non autosufficienti". 

Lei è un perugino d'adozione ed è uno dei pochi candidati che nel suo programma ha ribadito che la vera sicurezza si ottiene arginando il rischio infiltrazioni mafiose e allo stesso tempo  vuole che l'Umbria resti in una regione autonoma e non inglobata con altri territori.

"Partiamo dalle mafie: serve investire risorse per specializzare i giovani agenti o militari nella caccia al riciclaggio e investimenti mafiosi. Si devono colpire gli interessi e il portafoglio della mafia per far capire che qui non si fanno buoni affari. L'Umbria: dobbiamo unire quei territori di confine che da tempo vogliono essere umbri per una migliore gestione amministrativa. In questa maniera si supererà il milione di abitanti e quindi saremo una regione difficile da cancellare".

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