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Elezioni regionali Umbria 2015

Multinazione Chiacchiere: i rottamati che sognano di rottamare il rottamatore Leonelli

Radio Corso Vannucci segnala questa guerra interna che vede i rottamati puntare diritto al cuore del renziano che li ha rottamati. Ecco cosa sta accadendo

Essere renziano di questi tempi di mette le ali. Meglio ancora se renziano della prima ora. Figuriamoci un renziano candidato alle Regionali 2015 con tanto di manifesto con il Premier Renzi che ti dà  una pacchetta di incoraggiamento sulla spalla. Insomma la moda per adesso è quella di essere un politico renziano. 

Prendiamo l'Umbria: ormai sono quasi tutti renziani, persino i civatiani non si trovano così male nel Pd di casa nostra. C'è la sinistra del Pd che propone programmi sociali e sogna tavoli di discussioni infiniti dove al massimo si pareggia, difficile vincere. Ma è il bello della democrazia. I potentissimi "giovani turchi" - guidati dalla Marini - sono renziani anche loro. A modo loro. Dunque, detto questo, che rischi potrebbe correre un renziano figlio della Leopolda toscana?

Nessuno. La risposta è ovvia. Ma in realtà è sbagliata. Ne sa qualcosa il segretario regionale del Pd, Giacomo Leonelli, che in queste settimane sta raccogliendo consensi ma è allo stesso tempo anche oggetto delle attenzioni dei non amici di partito. 

 Una parte della macchina bersaniana perugina - gli over 55, radio Corso Vannucci fanno i nomi dei generali uscenti Locchi-Bottini - starebbero provando a portarsi a casa una piccola rivincità: almeno rottamare chi li ha rottamati. Ovvero Leonelli. E' una guerra al momento quasi tutta perugina. Fatta casa per casa come una volta. Con candidati contrapposti che rappresentano due filosofie politiche completamente diverse.

Ma ci sono risvolti anche regionali: in molti sono consapevoli che un segretario regionale con pochi voti e per giunta non eletto in Regione è costretto a fare un passo indietro. E si riaprirebbe la partita per il segretario con tutti pronti a rientrare in gioco (fosse anche dalla finestra). 

E così il giovane segretario invece di godersi i benefici della moda renziana è diventato un bersaglio. L'unico raggiungibile con le armi leggere rimaste in mano ai bersaniani un tempo signori del feudo. Leonelli e il suo gruppo dunque sono avvisati: nelle urne ci potrebbe essere l'ultima raffica di mitra della guerra per il partito. Sarà a salve oppure provocherà ferite mortali? 

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