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Elezioni Politiche 2013

Tutti contro Grillo, ora anche la Cgil: "Populista e anti-sindacale"

Dopo il sindaco Boccali e il segretario del Pd Lamberto Bottini, contro il leader del Movimento 5 Stelle anche Mario Bravi della Cgil dopo l'uscita sui sindacati

Tutti contro Grillo. Prima il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, poi è stata la volta del segretario regionale del Pd, Lamberto Bottini e ora arriva anche il principale sindacato dell'Umbria: ovvero la Cgil. Se i primi non hanno digerito la frase del leader del Movimento 5 Stelle - Perugia è la capolista della droga in Italia - i secondi invece sono andati su tutte le furie per l'uscita (stavolta fatta a Bari nel corso dello tsunami tour) di abolire i sindacati che sarebbero ormai vecchi come i partiti.

Mario Bravi, segretario della Cgil, ha risposto per le rime (dall'Umbria) a Beppe Grillo dandogli del populista. "Nella campagna elettorale che si è aperta sarebbe utile - ha spiegato - che si parlasse di problemi reali e per certi aspetti drammatici, come quelli rappresentati dalla crisi economica e sociale e dalle questioni del lavoro. Prevale invece finora la logica del teatrino e del populismo, che spesso assume caratteristiche reazionarie e in alcuni casi anche antisindacali".

Chiaro il messaggio. E Bravi spiega con i numeri che serve anche una patrimoniale: "Siamo convinti che per uscire dalla crisi in Umbria e in Italia occorra un piano del lavoro, che dia una risposta al dramma che stiamo vivendo, che è indispensabile un’imposta patrimoniale che affronti il tema delle risorse e della ridistribuzione della ricchezza e infine la difesa e la valorizzazione del Welfare, come elemento di coesione sociale per un nuovo sviluppo dell’Italia e della nostra Regione". E qui il numero della Cgil va contro il Pd di Bersani. Ma questa è un'altra storia

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