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Elezioni, Salvini duro contro Islam e la moschea ad Umbertide. Insorge Pd e sinistra: "Incendiario pericoloso"

Il leader della Lega davanti alla nascente Moschea di Umbertide: "Islam religione non compatibile con valori Costituzione"

Il premier della Lega, Matteo Salvini, lo ha ribadito ancora una volta anche in Umbria: la religione islamica non è compatibile con i valori della nostra Carta Costituzionale. E lo ha fatto davanti al cantiere della controversa - il fronte del no vede in prima linea molti cittadini e persino il consigliere regionale del Pd Marco Guasticchi - moschea di Umbertide che, una volta finita, sarebbe una delle più grandi del Centro Italia. Un investimento molto oneroso con diversi punti ancora tutti da chiarire: come la stragrande maggioranza del finziamento ricevuto per l'opera. Salvini inoltre ha dichiarato pugno di ferro per tutti i centri culturali islamici considerati abusivi.

Immediate le reazioni dei candidati del Pd e Liberi e Uguali contro il leader del Lega. "La Repubblica - sottolinea l'esponente di LeU Maestri - è nata per costruire la democrazia dove c’erano le macerie di una dittatura fascista. Salvini dovrebbe sapere che la Costituzione tutela la libertà religiosa di ogni cittadino, senza discriminazioni. Noi vogliamo una società dove culture e religioni diverse convivano non solo pacificamente, ma arricchendosi reciprocamente. Vogliamo una società sicura e accogliente per tutti. Chi, come Salvini sostiene certe posizioni, mina la sicurezza e la pacifica convivenza di tutti".

Duro anche l'esponente del Partito Democratico dell'Altotevere Valter Verini, ex bracciodestro di Veltroni. "Io penso che Salvini non si renda conto dei rischi che fa correre al Paese dichiarando guerra alla religione islamica. Dice cose irresponsabili, una dietro l'altra. Ieri ha attaccato la riforma carceraria il cui cuore è quello di far uscire rieducati e riabilitati, dopo una pena giusta e certa, detenuti che in questo modo non tornano a fare i delinquenti.  Oggi spara sull'Islam, attaccando non fanatici ed estremisti ma mettendo insieme tante persone (nel mondo ormai sono quasi  due miliardi) che vivono la loro religione rispettando gli altri e le regole. Offendere sentimenti religiosi vissuti con responsabilità e spirito di dialogo, significa essere incendiari, altro che tutori della sicurezza".

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