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Elezioni a Perugia, intervista a Giordano Stella: "Un consiglio di cittadinanza per far decidere i cittadini"

Intervista al candidato sindaco della lista civica ambientalista Giordano Stella di Coscienza Verde

Intervista al candidato sindaco della lista civica ambientalista Giordano Stella di Coscienza Verde

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Coscienza verde è sicuramente una lista civica pensatoio e associazione, che rappresenta una novità politica e culturale per Perugia. Dove nasce e con quali obiettivi politici? Partiamo dal nome Coscienza Verde per dire subito che non ci occupiamo solo di ambiente, ma certamente possiamo definirci un movimento che approfondisce e tratta tematiche ecologiche, ovvero tematiche che hanno a che fare con la “gestione della casa” intesa come casa comunale, governo della città. Sono nostri tutti i valori fondanti gli enti del terzo settore; nasciamo proprio come Associazione di Promozione Sociale nel settembre 2017 con l’obiettivo di creare unione tra tutte le realtà associative e le persone che nel territorio lavorano per una società più solidale ed ecologica.

Dopo un percorso che ci ha visto impegnati dentro la città di Perugia nell’organizzazione di eventi culturali e artistici, pulizia di parchi, percorsi di approfondimento su tematiche per noi speciali quali la Democrazia Partecipativa, le tecniche della comunicazione non violenta, la Omnicrazia, la scuola democratica e altre esperienze di insegnamento innovativo, a settembre 2018 abbiamo deciso di dare vita ad un esperimento politico che si ispira  agli insegnamenti di Aldo Capitini, filosofo e ecologista. 

Guardiamo con attenzione anche alle eccellenze e alle buone prassi praticate altrove credendo fermamente che l’arricchimento reciproco è bene prezioso che và promosso, sia sostenendo passo passo chi si affaccia soltanto ora ad una vita civica più attiva, sia studiando e approfondendo chi ci ha preceduto o ci è maestro in fase attuale, indipendentemente dall’estrazione sociale, culturale, religiosa e politica di appartenenza, purchè si adoperi fattivamente e pacificamente per il bene comune.

Vi battete per la omnicrazia di Capitini: come applicarla in città e che poteri dà al cittadino?

Il nostro impegno nasce dal riconoscimento di quella che riteniamo ormai una necessità, ovvero un cambiamento di paradigma per il completamento del sistema democratico. Contiamo di perseguire questo fine attraverso la costituzione di spazi di democrazia partecipativa che consentano di instaurare un rapporto continuativo tra i cittadini e il governo delle risorse.  Si tratterà di strutture in grado di svolgere tutta una serie di attività civiche per coinvolgere i cittadini nella gestione delle risorse comunali e nella valorizzazione del territorio; creeranno altresì aggregazione e integrazione connettendo e rigenerando il tessuto e la vita di comunità.  Abbiamo pensato questi spazi per essere aperti a tutti i cittadini senza il bisogno di una mediazione elettorale.

Nel breve e medio periodo lavoreremo per la costituzione del Consiglio di Cittadinanza, fulcro del modello di democrazia partecipativa per gli Enti Locali in quanto organo che crediamo fermamente potrà ispirare la costituzione di analoghe strutture e realtà in altri territori, nell’ottica di dar vita a sinergie funzionali a dare nuovi impulsi al tessuto socio-economico non solo comunale, ma anche regionale. Il C. di C. Adotterà una struttura ispirata al modello della Sociocrazia, disciplina nella quale si ricomprendono tutta una serie di strumenti decisionali volti a favorire l’equilibrio tra competenza, democraticità ed efficacia all’interno dei gruppi di persone. Oltre alla funzione di approfondimento tecnico e di attivazione politica dei cittadini, proprio per esprimere la visione allargata dell’azione civico-democratica, il C. di C. sosterrà il valore relazionale dell’incontro anche ai fini della formazione, divulgazione, integrazione sociale, promozione di arte, cultura e cura del territorio. 

Promuoveremo e sosterremo quindi la nascita di dodici Case di Quartiere - una per ognuno dei principali quartieri della città - in ciascuna delle quali insediare il Consiglio di Quartiere, luogo fisico e di pensiero aperto a tutti gli abitanti del posto, i quali potranno lavorare suddivisi in gruppi di lavoro per ogni area e sotto-area di governo, eleggendo al loro interno i cittadini-membri che andranno a partecipare alle attività del Consiglio di Cittadinanza in veste di rappresentanti del quartiere, riportando in tale sede “centrale” le idee e i progetti sviluppati a livello periferico.   Nostra intenzione è quella di creare anche il Consiglio di Cittadinanza dei Ragazzi, con specifiche funzioni di apprendimento diretto della Sociocrazia, di peer-education, di valorizzazione delle risorse personali dei giovani e giovanissimi, singoli e in gruppo, in stretta interconnessione con le agenzie educative, formative e culturali (es. biblioteche). Nel lungo periodo l’intenzione è quella di proporre un vero e proprio “Regolamento Quadro” per la Democrazia Partecipativa nel Comune di Perugia. 

Crediamo che la nascita e diffusione di tali spazi di Democrazia Partecipativa irroreranno di nuova linfa il tessuto sociale dei cittadini, permettendo la diffusione dal basso di reale consapevolezza circa il proprio ruolo attivo nel governo della città, con percorsi condivisi e accessibili di conoscenza dei processi decisionali dell’amministrazione locale in un’ottica di reale trasparenza, istillando coesione sociale e dunque forza attiva e propositiva altamente professionale e professionalizzante (tra l’altro per lo più a costo zero, in quanto le competenze e conoscenze di ciascuno si potranno palesare quale patrimonio della collettività per il bene pubblico).

Coscienza Verde persegue la felicità pubblica? Nello specifico cosa si intende e come si raggiunge a livello collettivo?

La nostra visione si basa su studi specifici che, bando ad ogni nozione semplicistica o riduzionistica, evidenziano la felicità essere un effetto di processi economici, sociali e relazionali, non soggetta ad esclusive strategie soggettive private, e perciò bene pubblico. Crediamo che, come la legalità è altamente connessa a fattori e processi di giustizia sociale, così la felicità è figlia della relazionalità, ovvero si basa su numero e qualità delle relazioni che la persona costruisce nel corso della sua vita. Fattori economici e sociali - come la perdita di lavoro, l’abitazione non adeguata per luogo, numero o condizione di chi la abita, malattie gravi insorte all’improvviso, ecc. – incidono profondamente su questo numero e su questa qualità, portando la persona e la collettività a non godere, o a non godere pienamente, del senso di felicità. 

La coesione sociale, la possibilità di veder riconosciute, esprimere, investire, potenziare le proprie doti, capacità, competenze e caratteristiche, questo produce e nutre relazioni significative, innestando la società di interconnessioni dal valore altamente preventivo e promozionale il benessere proprio ed altrui, dunque condiviso. L’etimologia stessa della parola felix (fortunato, ricco, sacro) mettendo in risalto una stessa radice con la parola fecundus (fertile, prolifico, produttivo) lascia intuire come non si possa da soli provare felicità così come non si può da soli fecondare, produrre o generare. 
L’economia della felicità ci ha spinto a ricercare le motivazioni e le disposizioni interne che possono aprirci all’altro al di là del mero scambio strumentale di mezzi, oggetti, finalità estrinseche. Le finalità intrinseche sono radicate profondamente nel qui ed ora che la persona vive. E la persona vive nel suo contesto relazionale non solo familiare/lavorativo o scolastico, ma anche nel quartiere e nella città, nella Regione e nello Stato. 

Come riformare parchi e aree verdi cittadini che soffrono per la mancanza di fondi manutenzione?


Per quanto riguarda il verde pubblico, l’intenzione è quella di de-esternalizzare l’attuale sistema di gestione,restituendolo direttamente all’amministrazione comunale. Si potrà così costruire un sistema qualificato digestione del servizio all’interno del Cantiere comunale. L’idea è quella di suddividere le aree verdi del Comune a partire dalle 12 aree di quartiere individuate nel Modello di Democrazia Partecipativa per gli Entilocali (Vedi Area di governo “Democrazia Partecipativa”), costituendo perciò un’area per ogni Casa di Quartiere. Per ognuna delle zone individuate potrà essere costituita una squadra composta orientativamente da due giardinieri i quali, oltre ad essere i responsabili del verde per il quartiere, rappresenteranno un costante presidio sul territorio, con tutte le esternalità positive che questo significa in termini di qualità della vita. In questo quadro si prevede inoltre una riqualificazione progressiva di tutti i parchi pubblici che, ristrutturati e ben manutenuti, potranno diventare dei veri e propri spazi di aggregazione e attivazione sociale, anche grazie alla collaborazione con le Associazioni del territorio.

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