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La Mori si sente diffamata dai post su Fb al "veleno" dopo la sua elezione, ma il Gup assolve

La consigliera comunale aveva sporto denuncia contro due donne che su Fb avevano commentato il boom di voti ottenuti dall'esponente Pd. Una assolta, mentre l'altra resta in bilico: sono i suoi i giudizi più allusivi

Si è sentita diffamata e profondamente offesa Emanuela Mori dopo la sua elezione a consigliera comunale a Perugia (è stata la più votata del Pd). Tutta colpa, secondo lei, di  alcuni post apparsi sui social e considerati dei veri e propri attacchi. Ma questo pomeriggio una delle due imputate è stata prosciolta in udienza preliminare dal gup Alberto Avenoso "perchè il fatto non costituisce reato".

La professionista - difesa dall'avvocato Maurizio Barbagianni - era finita sotto accusa per diffamazione dopo un post pubblicato il 27 maggio del 2014 a commento dell'esito delle elezioni comunali, nel quale scriveva rivolto alla Mori: "E lo diciamo agli elettori che il Presidente della Provincia è molto, molto vicino?". In più aveva scritto riferendosi al boom di voti tributati alla consigliere del Pd: "non si prendono adottando un cagnolino". La tesi della diffamazione mossa dalla Mori era stata fatta propria anche dalla Procura che aveva definito quei post denigratori del suo successo elettorale per via dell'allusione all'intervento in campagna elettorale dell'allora presidente della Provincia, Marco Guasticchi, suo compagno nella vita. 

Il giudice, dopo essersi riunito in camera di consiglio, ha emesso nei confronti dell'imputata la sentenza "di non luogo a procedere". Per l'altra imputata, difesa dall'avvocato Andrea Rocchi, è stata richiesta la messa alla prova e si tornerà in aula a novembre. 

"Con l'imperatore e diventi assessore". Questo il tenore del post riferibile alla seconda imputata, finita sotto la lente della procura perchè - anche se non menzionata nominalmente, era una chiara allusione alla "scatola" politica della Mori, individuabile quale "amante ufficiale dell'imperatore" essendo la predetta compagna di Marco Vinicio Guasticchi, esponente Pd e e all'epoca Presidente della Provincia. Definita "prorompente e ambiziosa", riuscita ad ottenere "una comoda poltrona comunale più sicura del palazzo reale". La consigliera Emanuela Mori denunciò gli attacchi subiti tramite social, contestando i toni diffamatori con cui sarebbe stata oggetto d'attacco. 

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