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Torna il crocefisso nella sala del consiglio comunale di Perugia: il Pd vota contro

Il crocifisso nella sala del Consiglio? Un’evidente provocazione per PD Tommaso Bori. Mentre per la maggioranza è una scelta giusta. Primo sì per la proposta del consigliere comunale Carmine Camicia

Il crocefisso sarà appeso nella sala del Consiglio comunale di Perugia. La proposta del consigliere comunale di Forza Italia, Carmine Camicia, è stata approvata in commissione consiliare con tanto di benestare del presidente del Consiglio comunale Leonardo Varasano. Sono stati sette i sì (tutta la maggioranza compatta), due i no (Bori e Bistocchi), due gli astenuti di Giaffreda (m5s) e Borghesi (Pd). Il via libera definitivo dovrebbe arrivare dal consiglio comunale all'inizio del prossimo anno. 

"L’immagine del Crocefisso - ha spiegato in aula Carmine Camicia -  non può costituire motivo di costrizione della libertà individuale a manifestare le proprie convinzioni in materia religiosa; piuttosto, cancellare i simboli della nostra identità potrebbe significare svuotare di significato i principi su cui si fonda la stessa società italiana, dal momento che –conclude- il Crocefisso non è solo un simbolo religioso, ma è anche simbolo della cultura e della storia della nostra Nazione.

BOTTA E RISPOSTA PEPATA - Il crocifisso nella sala del Consiglio? Un’evidente provocazione per PD Tommaso Bori, che, a suo avviso, evidenzia la necessità di voler marcare il territorio da parte del centro destra. Bori ha anche ricordato una frase pronunciata da Monsignor Elio Bromuri, in una situazione analoga, in cui egli ebbe a dire che “Cristo non si mette ai voti”. Pronta è stata quindi la risposta del consigliere Sorcini che su questo ha dato ragione a Bori: “Cristo non deve essere messo ai voti –ha detto Sorcini- dovrebbe essere messo su e basta”. Sulla laicità dello stato e, quindi, anche del Consiglio comunale si è soffermato, invece, il consigliere M5S Stefano Giaffreda, per il quale la presenza o meno del crocifisso nell’aula consiliare non aggiunge niente alla cultura o alla fede, anzi potrebbe apparire come una provocazione o come un segno di debolezza. Giaffreda ha comunque dichiarato di astenersi dalla votazione a causa del mancato confronto con gli altri consiglieri del suo partito.

PRO&CONTRO - Favorevoli all’odg si sono detti i consiglieri Pittola (Gruppo Misto), Felicioni (Lega Nord) e Numerini (Progetto Perugia) che hanno tenuto a sottolineare l’importanza di mantenere e difendere le radici nella nostra società. Numerini ha voluto comunque ricordare che se i simboli sono importanti lo è di più la testimonianza viva della fede nella quotidianità, o si corre il rischio di tradire e rendere vani quegli stessi valori che si intende difendere. Contraria, invece, la consigliera PD Sarah Bistocchi che, dicendosi non convinta della simbologia del Crocifisso al di là della fede, ha rammentato, ancora una volta, la laicità dello stato italiano.

Per il consigliere di Perugia Rinasce Franco Ivan Nucciarelli il crocifisso rappresenta un invito all’uomo a guardare più in alto. “Indipendentemente dalla fede –sono le sue parole- non possiamo giocare a fare i moderni liquidando le nostre tradizioni. Dobbiamo accogliere le altre religioni, ma non dobbiamo disconoscere la nostra”.

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