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Bilancio comunale nel mirino Corte dei Conti. Calabrese: "Ereditato 35milioni di disavanzo. Da tre anni avviato risanamento"

La magistratura contabile ha richiamato l'amministrazione comunale chiedendo interventi entro 60 giorni per avviare un percorso virtuoso in grado di mettere in sicurezza il bilancio. La replica dell'assessore alla spending review Calabrese

La Corte dei Conti bacchetta il Comune di Perugia sul bilancio.  La sezione regionale di controllo per l’Umbria, nelle camere di consiglio del 24 ottobre e del 16 novembre, ha accertato “lo squilibrio di cassa, evidenziato dal ricorso all’anticipazione di tesoreria non restituita al termine degli esercizi 2014, 2015 e 2016 e dall’utilizzo di fondi vincolati non ricostituiti al termine dei medesimi esercizi”, “la criticità relativa alla capacità di riscossione in conto residui delle entrate proprie”, “l’utilizzo di entrate straordinarie per la realizzazione degli equilibri di parte corrente, “le criticità relative ai contratti derivati”, “le perdite della società partecipata Sase”.

E la Sezione regionale della Corte dei Conti nel frattempo invia il fascicolo alla Procura regionale della Corte dei Conti. Entro sessanta giorni il sindaco Romizi e la sua maggioranza dovranno andare incontro ai rilievi mossi.  Così, nel pomeriggio del 20 novembre, a Palazzo dei Priori va in scena lo scontro con le opposizioni (e qualche pezzettino di maggioranza) sulla deliberazione 124 del 2017.

L’assessore Francesco Calabrese, l’uomo che ha guidato i tagli agli sprechi del Comune, affida a Facebook la sua verità. Eccola.

***

Quando ci siamo insediati nel 2014 abbiamo trovato conti in grande difficoltà, al punto da dover accertare, nel 2015, un pregresso disavanzo strutturale di circa 35milioni di euro.

In termini giornalistici lo si potrebbe definire “buco di bilancio” per quella importante entità. Abbiamo gestito quella delicatissima situazione dando applicazione a una norma dello Stato che ci ha consentito il rientro di quel deficit con una rateizzazione organizzata nell’arco di 28 anni. Ogni anno rientriamo gradualmente da quel deficit, rata eguale e costante, ma è chiaro che la cassa risente ancora di quel deficit, che abbiamo legalmente sanato, ma non può che rientrare materialmente di anno in anno, come previsto dalla norma che abbiamo potuto e dovuto applicare. Semplicemente questo lo “squilibrio di cassa” rilevato dalla Corte dei Conti. Questa la storia, di facile lettura e comprensione, in questi tre anni tutto è stato gestito con la massima chiarezza e trasparenza verso i nostri concittadini.

Talmente trasparenti che, nei primi mesi dal nostro insediamento, abbiamo verificato ogni centesimo del bilancio comunale, di fronte e con i cittadini di Perugia, con le pubbliche sedute della commissione per la revisione della spesa comunale. Abbiamo razionalizzato e contenuto la spesa comunale, riqualificando servizi e funzioni, capitalizzando risparmi strutturali per un ammontare già oggi arrivato a 26milioni di euro l’anno, ben oltre quel 10% di riduzione della spesa corrente (18milioni) che avevamo impegnato come obiettivo di mandato. Mentre abbiamo portato da 78 giorni i tempi di pagamento che abbiamo trovato nel 2014, a 7 giorni entro i quali oggi il Comune di Perugia paga i suoi fornitori. Il fondo svalutazione crediti lo abbiamo portato dai 53milioni del 2014 agli 81milioni di questo 2017. Tutto questo nonostante una riduzione dei trasferimenti statali e regionali che erano di 33milioni del 2014 scesi a 18milioni nel 2017. Questi sono fatti.

La Corte dei Conti ci chiede di contenere quello “squilibrio di cassa”, questo il principale rilievo, pur chiaro nella sua origine. Provvederemo in questa direzione, sarà l’occasione di ulteriori misure di riqualificazione dell’azione amministrativa, ancora una volta senza toccare tasse e tariffe, per le quali, anzi, bisognerà arrivare ad aprire percorsi di loro riduzione, come già iniziato con la Tari. Necessità ancora spiegata dalle difficoltà di riscossione in questo tempo di crisi.

Non c’è spazio per speculazioni politiche di modesto profilo.

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