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Coronavirus e Fase 2, l'accusa della Meloni (Pd): "Giunta regionale dell'Umbria immobile"

Il vice presidente del consiglio regionale contro la Tesei: "Solo copia e incolla dei provvedimenti del Governo Conte"

Il Pd apre il fuoco contro la giunta Tesei sulla Fase 2 dell'emergenza coronavirus. E lo fa con il vice presidente del consiglio regionale, Simona Meloni, che cannoneggia a volontà: "In Umbria siamo passati dalle mirabolanti dichiarazioni della Giunta regionale per attivare ripartenze anticipate, per poi vedere gli stessi fare copia e incolla con le disposizioni approvate dal tanto vituperato Governo nazionale. In questo caso più che una contraddizione sembra quasi una sindrome di Stoccolma".

Il punto, dice il consigliere regionale del Partito Democratico, è che "pur avendo avuto la possibilità di disciplinare, attraverso specifiche deroghe regionali, le modalità stabilite dal Governo nella cosiddetta Fase 2, rispetto allo svolgimento e alla ripresa delle attività economiche, produttive e sociali, e alla mobilità interregionale, la Giunta regionale ha scelto di attenersi pedissequamente alle sole disposizioni nazionali". E poi l'accusa: "Dimostrano, ancora una volta, un immobilismo e una scarsa propensione a comprendere i fabbisogni dei diversi settori produttivi e le specificità dei singoli territori dell’Umbria".

Secondo la Meloni "considerati gli attuali livelli di contagio l’Umbria avrebbe potuto permettersi di osare di più, mettendo in campo alcuni accorgimenti utili alla ripresa delle attività economiche, specie nei settori più colpiti come quelli della ristorazione e del turismo". Non è finita: "Tra il 15 e il 17 maggio la maggior parte delle Regioni italiane - spiega - proprio sulla base dello schema nazionale, hanno prontamente approvato misure specifiche per sostenere ed agevolare la ripartenza di operatori turistici, imprenditori, associazioni di categoria, professionisti, attività commerciali, tenendo conto delle peculiarità delle vocazioni di ogni singolo territorio". E via con l'elenco (spoiler: non c'è l'Umbria): "L’Emilia Romagna in primis, ma anche Veneto, Abruzzo, Toscana, Marche, Campania e Friuli Venezia Giulia – continua - hanno stabilito un piano dettagliato per la ripartenza quasi come un vestito tagliato su misura per le proprie esigenze e specificità". L'Umbria? "Copia e incolla delle disposizioni approvate dal tanto vituperato Governo nazionale".

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