Sanità, la Consulta: illegittima legge regionale su nomine dg aziende

La Consulta ha dichiarato illegittima la legge della Regione Umbria, 20/07/2011, n. 6, che disciplina l'attribuzione degli incarichi nelle Aziende sanitarie, nella parte relativa alla nomina dei direttori generali di aziende ospedaliero-universitarie che prevede dei protocolli d'intesa tra Regione ed Università.

Ricordiamo che a promuovere il ricorso era stata la Presidenza del Consiglio. "La normativa qui censurata - si legge nella sentenza - disciplina in modo autonomo ed unilaterale le modalità di nomina dei direttori generali di aziende ospedaliero-universitarie, senza prevedere alcun coinvolgimento della componente universitaria e restringendo il procedimento d'intesa con il Rettore soltanto ai nominativi dei candidati idonei, cui è, altresì, demandata la definizione dei criteri per la verifica dei requisiti necessari".

Sulla questione, nel frattempo, arriva il commento della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ricorda che già il Governo aveva comunicato le sue osservazioni e che l’assessore regionale alla sanità, Franco Tomassoni, aveva presentato in Consiglio regionale uno specifico emendamento della Giunta che accoglieva le osservazioni del Governo, secondo il quale per la nomina dei direttori generali delle aziende ospedaliero-universitarie era ed è necessario prevedere l’adeguato coinvolgimento dell’Università, ma il Consiglio respinse l’emendamento.

 “Ora la Corte- afferma la presidente Marini - ha definitivamente chiarito la questione, segno che la tesi da noi sostenuta nell’emendamento che avevamo proposto al Consiglio era giusta e fondata. Non posso, quindi, che condividere il contenuto della sentenza”.