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Regione, soltanto 20 eletti (invece che 30) dal 2015: addio al listino

La Corte Costituzionale non lascia scampa alle Regioni: il taglio previsto dall'allora Governo Berlusconi è legittimo: si risparmieranno oltre 800mila euro all'anno. Ma la rappresentatività dei territori e dei partiti minori sarà ridotta al minimo

La Corte Costituzionale, alla quale anche l'Umbria si era appellata contro il decreto legge dell'allora governo Berlusconi che tagliava gli eletti nelle Regioni, ha ribadito che la legittimità del provvedimento sul contenimento della spesa pubblica anche per i costi della politica. L'Umbria avrà dunque un consiglio regionale decurtato di molto: 20 consiglieri invece che 30. Gli stessi del Molise che ha soltanto 300mila abitanti contro gli oltre 900mila di casa nostra.

Ogni mese, dalla prossima legislatura, le casse regionali risparmieranno ben 65mila euro al mese; oltre 800mila euro in un anno. Ma non ci sono solo rose: la rappresentatività dei territori e dei partiti sarà ridotto al minimo a beneficio solo delle città maggiori e soprattutto dei grandi partiti. Con solo 20 rappresentanti da eleggere, il presidente della Commissione Statuto Andrea Smacchi ha confermato che si dovrà provvedere a modificare la legge elettorale regionale partendo dall'abolizione del listino dove per eleggere non servivano le preferenze, ma scattava in caso di vittoria di una o dell'altra coalizione.

"Il primo pacchetto - ha spiegto Smacchi - di riforme sarà consegnato entro fine mese, nel successivo pacchetto verranno analizzate e discusse le proposte giacenti, compresa quella che prevede la riforma della legge elettorale regionale e l’abolizione del listino. Già dalla prossima seduta della Commissione, fissata per il 31 luglio – conclude - è infatti all’ordine del giorno l’analisi dei principi contenuti nel dispositivo della Corte e gli effetti che questi avranno sulle proposte di modifiche statutarie presentate dai singoli consiglieri”.

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