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Consiglio provinciale: no a rifiuti nei cementifici, scontro tra Pdl e maggioranza

Secondo "no" del Consiglio provinciale in meno di due anni per la possibilità di bruciare i rifiuti indifferenziati nelle fornaci dei tre cementifici dell'Umbria

Ancora un "no" del Consiglio provinciale di Perugia, in quasi due anni per la possibilità di bruciare i rifiuti indifferenziati nelle fornaci dei tre cementifici dell'Umbria e dunque approvato l'ordine del giorno del capogruppo del Prc, Luca Baldelli, rafforzato dall'inserimento di alcune prese di posizione - già votate nel 2010 - dei consiglieri  provinciali Massimiliano Capitani e Laura Zampa del Pde firmato anche dai capigruppo  Fugnanesi (Pdci), Bastioli (Psi) e consigliere Manini.

Un'approvazione sofferta dato che, per via del numero legale, ci sono volute tre assemblee per dare il via libera e caratterizzata da uno scontro tra maggioranza e Pdl.

A favore ha anche votato lo spoletino consigliere provinciale del Pdl, Giampiero Panfili che ha affermato: "Io, nonostante sia minoranza in  consiglio, non esco dall'aula e non mi nascondo. Non voterò mai a favore di una proposta che permetta di bruciare i rifiuti nei cementifici. Ma questo mio voto a favore dell'ordine del giorno di Baldelli è la dimostrazione del fallimento dei governo di centrosinistra: se oggi  infatti siamo costretti a paventare un rischio cementifici è perchè la Regione ha perso  tempo nella raccolta differenziata, nella scelta di una possibile tecnologia alternativa ed ha ancora dimostrato il suo carattere clientelare con certi poteri".

Il resto del Pdl ha votato contro il provvedimento: "A Baldelli ricordo che a scrivere il Piano dei Rifiuti  regionali – hanno spiegato  Bruno Biagiotti e Piero Sorcini -non è stato il Governo Berlusconi o il Pdl, ma il centrosinistra e con tanto di  Rifondazione comunista ad approvare una norma che non esclude il bruciamento dei rifiuti nei  cementifici. Ora, per cercare di recuperare qualche voto dei comitati, il Prc e la sinistra  in genere vuole fare il partito di lotta pur essendo con le mani in pasta nel governo  regionale. Non lo permetteremo. Inoltre siamo convinti che va potenziata al massimo la raccolta differenziata, ma il ciclo dovrà comunque chiudersi con un termovalorizzatore che è  sempre meglio di continuare a scaricare nelle nostre discariche al collasso".

"Prima di pensare ad impianti e chiusura del ciclo - ha spiegato Massimiliano Capitani - dobbiamo spingere per una raccolta differenziata costante e ben al di sopra di quel 65 per cento previsto dal Piano regionale. Con questo sistema si avrebbe un volume di rifiuti molto inferiore da portare in discarica anche rispetto a qualora si realizzasse l'impianto termico nell'Ati 2.  L'obiettivo che come ente provincia dobbiamo portare avanti è racchiuso in questa formula: riduci, ricicla e riusa. Poi c'è il discorso di una chiusura del ciclo che è prevista dal Piano regionale dei rifiuti dove si evidenzia la possibilità di un termovalorizzatore e soltanto come estrema ratio l'incenerimento nei cementifici. Ipotesi quest'ultima che non mi trova favorevole. Dovremmo comunque aprire la discussione per capire come smaltire gli indifferenziati".

Soddisfatto  per il voto il capogruppo del Prc, Baldelli che ha ribadito che "i cementifici addirittura rispetto ai termovalorizzatori non sono tenuti agli stessi limiti di emissione  nell'aria e inoltre, pur essendo contrario a questa chiusura del ciclo, il  termovalorizzatore sarebbe gestito anche dal pubblico; le fornaci sono dei privati".


 

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