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Poche risorse ma tanti in lista per il sostegno a disabili e non autosufficienti. Tesei: "Aumenteremo il fondo e non solo..."

Primo incontro tra la Giunta regionale, i vertici del Consiglio regionale e i rappresentanti delle associazioni delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie, nonché i sindacati di categoria

Le risorse per sostenere le esigenze delle persone non autosufficienti in Umbria non sono in grado di coprire le richieste. Ad oggi centinaia di persone rischiano di rimanere in lista di attesa se non arriveranno nuovi risorse dal Governo e altre, rispetto a quelle previste, dalla Regione. Le associazioni e sindacati hanno più volte chiesto di fare qualcosa di più. Stamani è iniziata un dialogo con la a presidente della Regione, Donatella Tesei, insieme all’Assessore Paola Agapiti, alla presenza del Presidente dell’Assemblea legislativa Marco Squarta e alla vice Paola Fioroni. Una discussione a 360 gradi dato che si è spaziati dalle prospettive alle necessità, passando per la qualità dei servizi, le risorse e i criteri da adottare per l’assegnazione delle stesse. 

“Un tavolo costruttivo – ha affermato la Presidente Tesei – per intraprendere un percorso condiviso. Abbiamo ascoltato tutte le varie sfumature emerse dagli interventi. Il tema fondamentale è la centralità dell’individuo non autosufficiente e la libertà di poter scegliere il tipo assistenza più adatto ai vari casi. Quello che andremo ad offrire non può essere un progetto solamente terapeutico, ma ben più ampio, che parta dalla diagnosi e prosegua con l’assistenza così da migliorare la qualità e la prospettiva della vita stessa. Ovviamente le risorse messe a disposizione, a livello sia nazionale che regionale, hanno un ruolo importante, insieme alla capacità di saperle indirizzare in maniera funzionale e al controllo del corretto utilizzo che ne viene successivamente fatto.”  

Proprio in riferimento alle risorse l’Amministrazione regionale si è detta disponibile, se necessario per rispondere alle esigenze, ad aumentarle rispetto a quelle che erano state previste per il 2019, anche in considerazione delle 322 persone con disabilità gravissime già in lista di attesa dallo scorso anno per l’assistenza indiretta. 
 

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