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Il "bilancio" di Boccali: "Altro che clientele: ho tagliato dirigenti e spesa del personale"

Il sindaco ha presentato al consiglio comunale la sua relazione con tutti i dati del suo mandato ormai in scadenza. I datti del personale, dei dirigenti, i risparmi, i lavori fatti e quelli in corso. Opposizione: "Hai saputo solo alzare le tasse"

"La nostra amministrazione ha lavorato bene in questi 5 anni anche per snellire la macchina comunale come organico e come sprechi; di conseguenza abbiamo risparmiato per ottenere risorse da rimpiegare nella città e nell'economia perugina": il sindaco Wladirmo Boccali si è presentato in consiglio comunale con una dettagliata relazione sul suo primo mandato. E stavolta ha puntato deciso sulla capacità di gestione e di risparmio.

Questi i suoi dati:  si registra una razionalizzazione della dotazione organica del Comune, con costante riduzione del personale dipendente passato da 1347 unità del 2009 alle attuali 1226 (da 42 a 32 il numero dei dirigenti). Si evidenzia, in sostanza, la costante discesa della spesa per il personale, che passa dai quasi 46 milioni del 2009 (incidenza sulle spese correnti del 31%), ai 37,8 milioni del 2012 (incidenza 22%). "Il tutto senza tagliare nessun servizio" ha spiegato Boccali "Tenuto conto del difficile quadro nazionale, per via della crisi economica, dei costanti e lineari tagli governativi agli enti locali, specie in materia di gestione della fiscalità, il Comune tuttavia ha continuato a riversare il 57% della spesa sull’economia locale, garantendo tutti i servizi sociali soprattutto in favore delle fasce più deboli della popolazione: in particolare su asili, famiglie e disabilità". 

Sul versante delle opere pubbliche il sindaco ha messo in evidenza "il primo stralcio restauro arco etrusco, l'ampliamento museo Palazzo della Penna, i lavori di recupero al complesso Fatebenefratelli; le manutenzioni stradali per complessivi 3 milioni di euro, vari lavori di adeguamento degli edifici scolastici". Poi ci sono ancora i cantieri aperti con tanto di copertura finanziaria approvata: si va dal secondo stralcio sempre del restauro arco etrusco, all'auditorium San Francesco al Prato, passando per il recupero edificio Via Fratti, il complesso Torre degli Sciri e infine la riqualificazione S.Andrea delle Fratte.

In materia di sicurezza, il Sindaco ha rivendicato di aver sempre messo la faccia su un tema tanto delicato, riuscendo comunque ad invertire la tendenza sia in centro che nelle periferie. In conclusione il capo della Giunta ha rivendicato la bontà del lavoro svolto in questi 5 anni, ritenendo di aver lasciato una città migliore e con prospettive e progetti importanti per il futuro: in primis la candidatura a Capitale europea della cultura 2019, progetto che ricomprende in sè una nuova idea della città, una città della conoscenza, aperta alla cooperazione con tutti.

CENTROSINISTRA - La maggioranza di centrosinistra ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto nei 5 anni dall’Amministrazione. Nonostante la crisi ed i tagli statali, in particolare, il Comune ha assunto una scelta precisa, ossia di salvaguardare i servizi sociali, con particolare riferimento a quelli rivolti alle fasce più deboli. E’ altresì apprezzabile la riduzione del debito pubblico, della spesa corrente e della spesa per il personale. Bene la raccolta differenziata, con positiva accelerazione su un tema fondamentale per la città. In sostanza per la maggioranza il Comune ha mantenuto intatte le radici identitarie di Perugia, partendo dalla cultura.

Per il futuro, tuttavia, alcuni consiglieri di maggioranza hanno chiesto un cambio di passo, tramite il rigetto delle politiche di austerità, la valorizzazione del patrimonio comunale, un perfezionamento della macchina pubblica al fine di sostenere la progettazione.

L'OPPOSIZIONE - Giudizio negativo sul mandato, invece, da parte dell’opposizione. Il centro-destra, pur riconoscendo note positive in merito al progetto Capitale della cultura 2019 ed alla riduzione dell’indebitamento, ha posto l’accento sulle molteplici criticità, dovute alle tante occasioni mancate. E’ il caso dell’assenza di una riorganizzazione della struttura comunale, dell’eccessiva pressione fiscale sui cittadini, dello scarso rapporto di collaborazione tra Amministrazione e cittadini (vedi vicenda Tosap). Altri affondi sul fallimento delle politiche per il centro storico (nessun aumento della residenzialità, costante chiusura delle attività commerciali), e sulla scarsa manutenzione delle strade.

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