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Si sgonfia il caso dell'assunzione per l'ufficio del vice-sindaco. Gli uffici comunali: "Procedura giusta, ecco perchè"

Si sgonfia il presunto scandalo dell'assunzione, senza aver attinto dalla graduatoria stilata nel 2014, da parte del vice-sindaco Urbano Barelli di un nuovo collaboratore dopo che il vecchio si era lincenziato per andare a lavorare alla società partecipata Gesenu. Il nuovo assunto non è presente nella graduatoria - richiesta dal Comune - e quindi aveva fatto gridare all'irregolarità sia il Movimento 5 Stelle che il Partito Democratico che hanno portato la questione in Commissione Garanzia e Controllo. A confermare la regolarità dell'assunzione a tempo determinato ci hanno pensato i vertici della macchina comunale. La dirigente Panichi ha spiegato che intanto la graduatoria dove hanno attinto gli assunti i gruppi consiliari ma anche assessori non è una selezione per competenze, come invece paventato dall'opposizione, ma è "una mera raccolta di manifestazioni d’interesse e non anche di una selezione".

Tanto è vero che le domande pervenute sono state analizzate solamente in relazione al rispetto degli aspetti di carattere formale (titolo di studio e sottoscrizione). Sempre la dirigente ribadisce che, stando alle attuali normative, ha spietato che" l’art. 90 del Tuel si basa sul principio della fiduciarietà: niente esclude, in base a ciò, di attingere all’interno dell’elenco ex avviso del 2014, ma nemmeno di attingere, come fatto oggi dal vice sindaco, al di fuori". La Giunta, solo la Giunta e non i gruppi, può dunque attivare assunzioni prettamente di fiducia - che non possono essere poi stabilizzate- per gestire aspetti politici-amministrativi molto sensibili.  "Un criterio, questo - ha ribadito in Commissione il vice-sindaco Barelli - che viene utilizzato anche in altre sedi, non da ultimo in Regione e Parlamento. Si tratta, infatti, di un criterio fondamentale in ambito politico stante la riservatezza dei temictrattati". In base a tale contesto, la dirigente, fatte le verifiche del caso, ha ritenuto di poter sottoscrivere l’atto di assunzione. Dunque si sgofia il presunto scandalo dell'assunzione nell'ufficio del vice-sindaco? Per le opposizioni - Bori del Pd in testa - le anomalie restano tutte: "la graduatoria non può essere definita una mera disponibilità a collaborare con gli organi politici del comune, ma requisito essenziale ai fini dell’assunzione potenziale. Ciò è comprovato dal fatto che a molti gruppi consiliari è stata negata la possibilità di nominare collaboratori al di fuori della graduatoria".

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