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Commissariamento comune di Trevi, il Pd: "Nessun atto illegale"

Il Pd, insieme al sindaco di Trevi Bernardino Sperandio, ribadisce il regolare svolgimento delle elezioni comunali e promette il ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar

Il Partito democratico Umbria e tutto il centrosinistra interviene sull'annosa questione del commissariamento del Comune di Trevi, dopo che il Tar ha annullato le elezioni comunali a causa del ricorso del Pdl sul voto di 35 cittadini comunitari rumeni,

All’orizzonte ci sarebbero nuove elezioni nel 2012 e l'instaurarsi di un commissario prefettizio per gestire l’ordinario e indire la nuova tornata elettorale.

Così il Pd, insieme a tutto il centrosinistra del comune umbro, attraverso una lunga conferenza stampa di questa mattina è convinto che il commissariato è l’effetto di un fatto di carattere assolutamente giuridico che rischia di penalizzare la città e i cittadini in un momento in cui si richiedono alla politica scelte chiare in tempi brevi.

Pd su Trevi

A sostenerlo è la coalizione di centrosinistra che a Trevi ha sostenuto la lista civica Noi per Trevi, proprio dove era candidato il sindaco Bernardino Sperandio.

"Il Comune di Trevi non ha nulla a che vedere con questa vicenda che vede contrapposti due organi dello Stato, la Prefettura e il Tar, sull’interpretazione di una circolare del Ministero dell’Interno. Nessun sospetto di broglio, nessun atto illegale. Stiamo parlando di un fatto assolutamente giuridico che ci mette in difficoltà  in un momento in cui la città avrebbe bisogno di scelte strategiche”. Si rischia di bloccare progetti e programmi per un lungo periodo. Il Consiglio di Stato non sarà operativo fino a metà settembre e avrà poi 60 giorni di tempo per pronunciarsi sul ricorso presentato da centrosinistra e Prefettura; afferma il sindaco Sperandio.

Mentre il Segretario Regionale del Pd Umbria, Lamberto Bottini ha sottolineato che: "sarebbe bene che in questa vicenda si favorisse la chiarezza necessaria perché è evidente dove si annidano elementi di distorsione”. In occasione delle amministrative di Trevi due livelli significativi dello Stato che hanno agito in modi contrapposti. Lo Stato è andato in corto circuito”. Ora, però, a pagarne le conseguenze saranno i cittadini di Trevi".

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