Clandestini: Centro espulsione in Umbria? Rifondazione dice no
Dopo la proposta in chiave anti-clandestini e spaccio dei consiglieri Zaffini e Valentino, il segretario provinciale del Prc Flamini ribadisce il no dei comunisti
Si torna a parlare di istituire anche in Umbria per arginare il fenomeno degli stranieri clandestini un Centro di espulsione. A lanciare l'idea sono stati i consiglieri regionali Franco Zaffini e Rocco Valentino. Un centro che già nella passata amministrazione regionale era stata bocciata quando a livello nazionale si era parlato una nuova struttura a Bettona.
Oggi come allora è sempre Rifondazione Comunista ad opporsi alla proposta del Centro di Espulsione. "Tornare a proporre - ha spiegato il segretario provincia Enrico Flamini - l’istituzione di un Centro di Identificazione ed Espulsione in Umbria, legandola addirittura alla questione sicurezza, sia del tutto sbagliato e fallimentare, come l’impietosa esperienza italiana di questi anni ci insegna. Il CIE non è, né potrebbe mai diventare, la soluzione all’escalation di criminalità cui si assiste a Perugia, né ai fenomeni criminosi che con diverso grado di intensità e diffusione riguardano il territorio regionale".
Per Flamini la soluzione migliore per trattare il fenomeno dei clandestini e della droga: "Occorre invece nella nostra regione un’azione vera di intelligence delle forze dell’ordine per contrastare le infiltrazioni malavitose. Su questo versante rivendichiamo la paternità originaria dell’istituzione della Commissione regionale Antimafia".