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Il blog di Franco Parlavecchio - Che tristezza quel circo con gli animali! In Europa sarebbero banditi...

Mentre sto guidando, nei pressi di una rotonda tra Perugia e Corciano, mi trovo di fronte alcuni ragazzi che distribuiscono biglietti omaggio per il circo. La mente ritorna all’unica volta nella vita in cui mio padre mi portò a vedere uno spettacolo circense; ero piccolo ma provavo una sensazione di grande tristezza nel vedere gli animali fuori dal loro habitat, costretti a fare innaturali acrobazie.

Sono passati diversi anni ma i circhi, per quanto in profonda crisi, sono ancora lì, regolamentati da una legge del 1968, nonostante il Rapporto Eurispes 2015 rilevi che il 68,3% degli italiani sia contrario all’uso di animali nei circhi. Benché siano passati 45 anni e il modo in cui la società si rapporta agli animali sia radicalmente cambiato in molti settori, la regolamentazione di riferimento non è colpevolmente cambiata.

Ad ogni legislatura in Parlamento viene presentato un disegno di legge per abolire la presenza degli animali nei circhi, ma quasi sempre rimane fermo in Commissione, spesso inchiodato grazie al lavoro della lobby circense che a quanto pare risulta ancora più forte del diritto di difendere gli animali.

E in Europa? Sono 18 gli Stati membri dell’Unione Europea che hanno già vietato o posto restrizioni all’utilizzo degli animali nei circhi. In mancanza di una legge nazionale è necessario chiedere l’intervento del Comune per far approvare un’ordinanza restrittiva contro l’attendamento di circhi con animali, facendo attenzione al contenuto stesso dell’ordinanza per evitarne l'annullamento da parte del TAR, tenendo comunque presente che​ l'attività circense riceve anche sussidi dallo Stato…

Oltre a sollevare questioni di tipo sanitario per l’aggregazione di animali, non mancano ragioni di pubblica sicurezza per i tanti incidenti avvenuti. Secondo la Lav in Italia ci sono stati 30 incidenti avvenuti dal 1995 ad oggi, con il coinvolgimento di 35 animali. Nel 33% dei casi ci sono stati dei feriti. Serve dunque un provvedimento che indichi i requisiti minimi per la detenzione degli animali, non concedendo più di un permesso all’anno, dando la precedenza ai circhi senza animali che ne facciano richiesta, vietando l'attendamento di strutture circensi che si siano rese responsabili di affissioni abusive.

In linea con questi principi di semplice buonsenso, non mancano certo esempi virtuosi di circhi che offrono spettacoli senza animali, dimostrando che una via alternativa, più sostenibile e responsabile è effettivamente percorribile. 

L’attività circense ha una tradizione secolare e non deve sparire, è l’uso degli animali che deve dissolversi, anche per rilanciare un’attività che in questo momento non gode di buona salute.   La tradizione circense va rispettata ma il mondo è cambiato e deve adeguarsi ai nuovi valori della società civile, nel rispetto della libertà e dei diritti degli animali. Bisogna fornire soprattutto ai bambini un’ottica più sana e meno distorta del rapporto uomo – animale, perché gli animali non sono dei giocattoli. La prossima volta che viene chiesto il permesso per l’occupazione di suolo pubblico, ditegli di ripassare…

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