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L'INTERVENTO "Il Tar congela le centrali a biomasse umbre: violate le normative Europee"

Riceviamo e pubblichiamo la spiegazione tecnica del Comitato Verde Pian d'Assino dopo la sentenza del Tar a riguardo delle centrale a biomasse in Umbria

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di Comitato Verde Pian D'Assino
La sentenza n. 266 del 2016 del T.A.R. Umbria ha bloccato la realizzazione di una centrale a biomasse, ponendo una serie di problematiche per i cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni. Proprio le pubbliche amministrazioni non possono ignorare la citata pronuncia, essendo noto che il diritto dell’Unione Europea vincola non solo il Parlamento (o il Consiglio regionale) nella fase di stesura delle leggi, ma anche gli enti locali nella fase di applicazione delle norme.

I comuni umbri sono quindi tenuti ad applicare la normativa europea, disapplicando la normativa regionale umbra nella parte in cui prevede che gli impianti a biomasse siano assoggettati a valutazione di impatto ambientale solo se hanno un potenza elettrica  superiore ad 1 Mwe, senza tenere conto degli altri criteri.

Qualora gli enti comunali continuassero ad applicare la normativa regionale in questione, l’Unione Europea potrebbe riaprire la procedura di infrazione nei confronti dello Stato italiano per violazione della direttiva sulla valutazione di impatto ambientale e comminare pesanti sanzioni economiche. Per evitare una possibile situazione di incertezza giuridica  per i Comuni, per i cittadini e per le imprese, la Regione Umbria dovrebbe immediatamente intervenire abrogando la parte del regolamento regionale in contrasto con il diritto europeo.

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