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Aumento Irpef, contro-riforma degli anti-tasse: "Ecco come non spremere più gli umbri"

Forza Italia ha accusato la Presidente Marini di una riforma fiscale da "ultra-sinistra" e per meri scopi elettorali. La proposta zero tasse prevede un taglio della spesa in 4 settore specifici. "Tutto questo garantendo gli sgravi fiscali ai redditi più bassi".

L'aumento dell'Irpef, la quota regionale, per i redditi sopra i 40mila euro lordi ha riacceso il partito anti-tasse che siede sui banchi del Consiglio regionale. Tutti convinti che gli aumenti a carico del ceto medio serviranno per deprimere ulteriormente l'economia locale. Tradotto: le famiglie compreranno di meno e chi vuole investire in Umbria non lo farà scegliendo altri regimi fiscali in altri territori. La rimodulazione dell'Irpef prevede aumenti superiori al 34 per cento (rispetto alla passata tariffa) per i redditi dai 40 ai 54mila 999 euro; dell'83 per cento dai 55mila in sù, del 110 per cento per i redditi superiori ai 75mila euro. 

Per il capogruppo di Forza Italia, Raffele Nevi, è la dimostrazione che la Presidente Marini è schiava della sinistra estrema che preferisce non tagliare la spesa pubblica optando per una maggiorazione delle tasse. L'opposizione ha presentato una propria proposta di Irpef dove a saldo invariato si riesce a non aumentare i redditi alla classe media dell'Umbria pur garantendo un taglio delle tasse per i redditi sotto i 28mila euro. 

La proposta di manovra alternativa predisposta da Nevi, Modena e Valentino si basa su quattro tagli ad alcuni precisi settori della spesa pubblica dai quali ricavare 4,5 milioni di euro, le risorse necessarie a coprire la manovra di abbattimento delle aliquote sui redditi da 15 mila a 28 mila euro.

Si parte dal recupero di 2,5 milioni di euro, su un totale di 23 milioni di spesa annua che la Regione destina ad enti ed associazioni; 500 mila euro potrebbero essere recuperati sui 64 milioni di spesa annua legata al costo del personale; recupero di 1,5 milioni, su 18milioni di spesa annua che la Regione destina alle ex comunità montane, alla agenzia forestale, e alle funzioni associate.

Per Fiammetta Modena la manovra della Giunta regionale è soltanto una trovata finalizzata al consenso popolare su certi ambienti che non più possibile "finanziare" con finto welfare dato che le risorse non ci sono più. "Dire che dalla manovra predisposta dalla Giunta regionale - ha concluso la Modena -  si avvantaggiano le fasce piu' deboli e' una favola. La verità è che la maggioranza che governa da sempre questa Regione ha bisogno di disponibilita' finanziaria per il mantenimento del consenso elettorale. E' chiaro che noi faremo, su questo, una
grande battaglia"

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