rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Assemblea Pd: la senatrice Cardinali spara sui traditori, sulle primarie e sugli alleati

Nel giorno deputato all'autocritica, alla analisi della "dolorosa anche fisicamente" sconfitta di Boccali, la pasionaria ex assessore all'urbanistica sferra un attacco senza precedenti... anche in vista delle prossime regionali 2015

Se non ci fosse stata lei, la senatrice del "Ponte" Valeria Cardinali, all'assemblea del Pd perugino - la prima dopo il passaggio storico all'opposizione - sarebbe stato un mortorio con troppi discorsi in modalità vecchia sinistra (autocritiche ma anche assoluzioni e linguaggi burocratici) e la tentazione di riaprire l'infinita fase congressuale. La pasionaria ex assessore dell'Urbanistica - "La colpa è anche la mia se abbiamo perso come amministrazione comunale" - ha sparato talmente tante bordate che alla fine si sono diretti su mille bersagli differenti.

Ma anche ammesso - come tutti - che la sconfitta di "Perugia non riguarda solo il Pd e il centrosinistra di Perugia ma tutta la regione...sono segnali che se non vengono colti si rischia di perdere l'Umbria il prossimo 2015". Un sentimento diffuso in tutti gli iscritti e dirigenti che sembrano essere terrorizzati di un'altra potenziale sconfitta storica - per il momento oggettivamente improbabile anche perchè non c'è ballottaggio alle regionali -. dopo quella "dolorosa anche fisicamente" del capoluogo. 

Prima del fuoco amico sparato dalla Cardinali c'è il solito passaggio sul centrodestra e sul neo-sindaco Romizi: "Io non so che cosa farà il primo cittadino probabilmente inaugurerà le nostre opere dato che in 10 anni di consiglio comunale non ha mai parlato...". "Ma quale vittoria del centrodestra...abbiamo fatto tutto noi: signori Perugia resta di centrosinistra ma abbiamo perso noi non comunicando quello che abbiamo fatto, dividendoci e indebolendo il sindaco Boccali".

Prima vittima del fuoco amico sono stati gli alleati: "Abbiamo fatto una coalizione in fretta e furia per via delle nostre discussioni interne.... ma questi alleati quanti voti hanno portato? E quanto voto disgiunto il proprio elettorato ha alimentato? Dobbiamo analizzare per il futuro questi elementi". 

Seconda vittima: tutti coloro che nel Pd hanno indebolito il sindaco uscente Wladimiro Boccali. La senatrice era stata da sempre contro le primarie: "La segreteria comunale prima ha dato un giudizio positivo sulla giunta Boccali ma infine ha deciso di fare le primarie. Tutti convinti, meno la sottoscritta, che in questa maniera si fosse rafforzata la figura di Boccali. E invece lo abbiamo indebolito dimostrando all'elettorato che nemmeno il partito credeva in lui e nel suo progetto di città. Siamo stati i pochi in Italia a scegliere le primarie per un sindaco pronto per il secondo mandato. Allora ci voleva coraggio mesi prima per cambiare o almeno un anno primo si doveva aprire una discussione su cosa non andava. Invece si è scelti questa formula sbagliata".

Poi i pallini del fucile della senatrice colpiscono direttamente anche certi ambienti che hanno appoggiato la sfidante alle primarie del primo cittadino, l'ex Senatrice Fioroni: "Cosa accade sempre più spesso dopo le primarie? Che il candidato sconfitto nella migliore delle ipotesi sparisce; nella peggiore invece fa una lista propria o addirittura si allea con l'avversario. E' accaduto in molti comuni della nostra regione".

Si fanno anche nomi e cognomi: "Non si va da nessuna parte con dirigenti, come Andrea Dante Rossi che dopo aver perso a Spoleto ribadisce che non si assume nessuna responsabilità e tanto ha garanzie di restare al suo posto di segretario provinciale". 

Quando si perde poi c'è sempre un traditore da mettere alla berlina: non si fa il nome ma è chiaro che il riferimento - a nostro giudizio - è a Diego Dramane Waguè, l'ex fondatore perugino del Pd che da tempo era in rotta con il partito locale: "C'è gente che è stata sfamata dal partito come lavoro e non solo e poi si allea per convenienza con altre forze politiche". 

Infine il passaggio sull'amico e compagno di corrente - gli ex giovani turchi - Wladimiro Boccali: "Non è solo colpa sua ma di tutti. E' stato dai media, dagli avversari e dalle divisioni nel partito distrutto come uomo". Chiaro che lo sfogo-intervento ha tre obiettivi: salvare la classe dirigente che ha lavorato con l'ex sindaco, evitare primarie (molto, ma molto probabili) alla Catiuscia Marini (le vero capo dei giovani turchi) e cercare di rilanciare un Pd da battaglia.

I tanti interventi (20) all'assemblea Pd non hanno permesso di far prendere una decisione sulla conferma o meno del segretario comunale Francesco Giacopetti che ha rimesso, con coraggio, il mandato nelle mani della base Pd. Si va verso una conferma, ma con una squadra da affiancargli per scrivere un nuovo programma e una nuova visione della città.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Assemblea Pd: la senatrice Cardinali spara sui traditori, sulle primarie e sugli alleati

PerugiaToday è in caricamento