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Tagli, assegno dimezzato per le famiglie delle vittime del lavoro

La proposta del comitato regionale che gestisce il fondo di solidarietà si trova senza risorse: ecco dunque quanto e come si vuole ridurre il contributo. Ora la parola spetta al consiglio regionale

In Consiglio regionale è arrivata la proposta di tagliare drasticamente gli assegni alle famiglie umbre delle vittime sul lavoro. Il testo porta la firma del Comitato di gestione formato da forze sindacali e associazioni di categoria (oltre che rappresentanti politici) che devono fare i conti con la riduzione dei budget pubblici e con le pochissime donazioni da parte dei cittadini più volte sollecitati.

Si propone al consiglio di abbassare la parte fissa del contributo che fino ad oggi prevedeva una somma immediata di 7mila 500 euro; a questa inoltre si aggiungeva anche una parte variabile a secondo dei componenti della famiglia del lavoratore deceduto: 4mila per due componenti, 5mila per 3 componenti e per 4 persone in su 6mila 400 euro. Il tutto veniva decurtata dal 20 per cento in su a partire da una soglia reddittuale superiore ai 30mila euro. Nessun contributo le famiglie con più di 100mila euro di reddito.

Ora si vorrebbero cambiare i parametri: la parte fissa si vuole portarla a 5mila euro (2500 euro in meno) e quella variabile addirittura assegnerà soltanto 500 euro a componente famigliare che diventano 1500 euro se c’è una persona non auto-sufficiente o con malattie invalidanti.

Abbassate anche le fasce di reddito: la decurtazione del 10 per cento del fondo scatta a quota 25 mila euro e per chi ha 36mila euro reddito prima della tragedia il taglio sarà del 30 per cento. Nella migliore dell’ipotesi il fondo potrà servire per pagare il funerale non certo affrontare i mesi post-tragedia fondamentali per chi resta per cercare di trovare un nuovo salario.

Le modifiche della commissione sono state sottoposte al consiglio regionale dell’Umbria che dovrà decidere se approvarle oppure cercare nuovi denari, rovistando nel bilancio regionale, per mantenere i vecchi parametri. Alcuni malumori già si registrano tra il Prc e l’Idv che aspettano di confrontarsi con il Pd per cercare una soluzione e strappare un impegno diretto della Giunta regionale. 

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