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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Doppio no alla revoca del presidente del consiglio Arcudi. Il parere degli uffici: "negativo sull'atto"

Nilo Arcudi, non indagato, finito in una intercettazione nell'inchiesta degli arresti per 'Ndrangheta, resterà al suo posto. Respinta la revoca

Il consiglio comunale, a maggioranza compatta, ha respinto la richiesta di revoca del presidente del consiglio Nilo Arcudi dopo la richiesta presentata da parte dei gruppi di opposizione di centrosinistra. Era l'unico punto all'ordine del giorno dell'assemblea. Arcudi era finito, da non indagato e completamente estraneo alla vicenda, in una intercettazione telefonica tra due indagati per 'Ndrangheta che operavano nel capoluogo umbro. Il centrodestra, non essendoci una indagine o un'accusa, sul presidente hanno lasciato all'Arcudi la decisione di restare o di lasciare.

Quest'ultimo ha sempre ribadito l'estraneità agli arresti della cosca locale ribadendo le parole delle procure calabresi che non hanno ravvisato nessuna connivenza tra i presunti criminali e la politica locale. Fondamentale per il voto contrario della maggioranza anche altri due aspetti: il parere tecnico negativo degli uffici comunali sulla formulazione della revoca e l'ampia giurisprudenza relativa a Tar e consiglio di stato su casi simili.

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PARERE DI REGOLARITA' TECNICA - "Si esprime parere di regolarità tecnica (alla revoca in questione) negativo: nella nota sottoscritta da 11 consiglieri comunali con la quale si avanza la proposta di revoca del presidente del consiglio comunale di Perugia, ai sensi dell'articolo 21 numero 1 del regolamento del consiglio comunale non viene addebitato al presidente del consiglio comuinale alcun fatto o comportamento. Ciò posto, non è quindi possibile rinvenirvi alcun elemento riconducibile a comportamenti o fatti censurabili con riferimento alla figura istituzionale del presidente comunale per le funzione che è chiamato a svolgere così come è invece richiesto e ribadito dalla consolidata giurisprudenza. La tematica è stata per altro più volte affrontata dal ministero dell'Interno che si è espresso in tal senso anche con pareri".

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