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Si avvicina l'Alta Velocità. C'è un piano: prima il Frecciarossa a Perugia, poi la stazione Media Etruria

La Regione, i comuni e il consiglio regionale vanno per la prima volta nella stessa direzione per pretendere anche in Umbria l'Alta Velocità. Il 4 maggio primo incontro con il Governo. I due progetti in campo sono complementari e non alternativi. Ecco perchè...

Entro la legislatura regionale (quindi entro il 2020) l'Umbria deve essere collegata all'Alta Velocità dei treni. "In caso contrario sarebbe un fallimento per tutti noi": ha tuonato il consigliere regionale del Pd Giacomo Leonelli che, insieme al collega Andrea Smacchi, ha chiesto all'assessore Chianella di fare il punto sui progetti. Il 4 maggio prossimo ci sarà un primo incontro tra la presidente Marini e il Governo per parlare proprio dell'opportunità di mettere in campo un accordo (economico) definitivo per questo servizio a favore degli umbri. "Non è pensabile che in Umbria ci si divida ancora per campanili e non si decida nulla": ha ribadito Leonelli che ha invitato tutti ad evitare perdite di tempo e puntare diritti all'obbiettivo senza avere preferenza sui progetti, "purchè entro breve ci colleghino all'Alta Velocità".

I progetti in ballo sono due e potrebbero essere addirittura complementari e non antogonisti: da una parte c'è l'accordo per una stazione della Media Etruria al confine tra Umbria e Toscana ma spostata nei territori dell'Ex Granducato; dall'altra c'è la possibilità con poco sforzo economico di far partire da Perugia il Frecciarossa delle 5 della mattina che attualmente parte da Arezzo in direzione Milano e ovviamente con la stessa base perugina per il ritorno.

L'assessore regionale ha ammesso che la preferenza è sempre per la stazione di Media Etruria: "Il modello di questa stazione è quello della Medio padana, che dopo difficoltà iniziali è decollata facendo segnare nel 2016 un milione di passeggeri. Il nostro lavoro è determinato dalla linea politica determinata dall'approvazione del Piano regionale Trasporti attualmente vigente. Tutte le altre ipotesi che circolano non sono suffragate dal punto di vista tecnico ed economico.  Dobbiamo concentrarci su queste questioni perché la realizzazione e l'adeguamento del nostro sistema infrastrutturale possa essere migliorata". Ma per la prima c'è anche l'apertura allo spostamento del Frecciarossa: "L'ipotesi di prolungare in Umbria il Freccia rossa da Arezzo è in corso di valutazione, come soluzione in attesa della costruzione della stazione Media Etruria".

Il che tradotto dal politichese vuol dire questo: siccome per fare la stazione toscana-umbra ci vogliono molti anni e soldi, in più per la Toscana non è una priorità avendo già un collegamento diretto, si deve coprire questo lasso di tempo di attesa almeno con il Frecciarossa per Milano. Una soluzione tampone dato che il servizio è limitato rispetto alla stazione che invece permetterebbe collegamenti verso sud anche con Roma e Napoli. Insomma i due progetti possono convivere.

Dello stesso parere il consigliere e segretario del Pd: "In attesa della Media Etruria dobbiamo capire che fine fa l'Alta velocità in Umbria. Bene il Freccia Rossa che dorme a Perugia per essere a Milano alle 8, una risposta alla clientela business”. Siamo sulla strada giusta. Le istituzioni sono finalmente sulla stessa lunghezza d'onda. E c'è una scadenza politica per evitare l'ennesima promessa non mantenuta agli umbri: entro il 2020. In caso contrario il centrosinistra umbro perde la faccia.

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