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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Dati choc sulla differenziata in Umbria: i migliori e i peggiori comuni in Umbria

L'ira della presidente Catiuscia Marini si è abbattuta sui comuni dopo gli ultimi dati regionali che hanno dimostrato come l'obiettivo del 60 per cento per molti territori è una chimera

Sulla raccolta differenziata in Umbria, l'ira della presidente Catiuscia Marini si è abbattuta sui comuni dopo gli ultimi dati regionali che hanno dimostrato come l'obiettivo del 60 per cento per molti territori è una chimera.

I dati certificati della raccolta differenziata relativi al 2014 evidenziano una situazione disomogenea sul territorio regionale, con scostamenti fra i 4 Ati- Ambiti territoriali integrati: Ati 1: 51,4% (Altotevere più eugubino-gualdese), Ati 2: 60,0% (Perugia-Trasimeno-Assisi-Media-Valle-Tevere); Ati 3: 43,4% (Foligno-Valnerina); Ati 4: 39,4% (ternano-orvietano).

Questi ultimi due, in cui più che altrove permangono servizi di raccolta prevalentemente stradali, restano considerevolmente al di sotto della media regionale. Una estrema variabilità che riflette quella fra i singoli comuni: il capoluogo regionale ha superato il 60%, mentre Terni si è attestata al 43,2 per cento arretrando rispetto all’anno precedente.

Quattro Comuni sopra i 10mila abitanti hanno superato l’obiettivo del 65% fissato dal Piano: Umbertide (71,9%); Bastia Umbra (69,6%); Marsciano (66,9%) e Todi (66,6%). Altri Comuni più piccoli (Bettona, Torgiano, Lisciano Niccone, Giano dell’Umbria) hanno raggiunto risultati di rilievo a livello nazionale, con percentuali vicine o addirittura superiori al 70%. Per contro ci sono Comuni come Assisi, Spoleto, Amelia e Orvieto che si sono attestati sotto il 40 per cento.

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