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VISTI PER VOI. ll silenzio grande. Al Morlacchi un capolavoro della drammaturgia contemporanea

Al Morlacchi, un capolavoro della drammaturgia contemporanea, diretto da Alessandro Gassmann. In scena fino a domenica col tutto esaurito, fin nel loggione. Pubblico di tutte le età – tanti i giovani – con risposta entusiastica e persuasa. “Il silenzio grande” è un prototipo di come si possa scrivere in maniera contemporanea e su temi attuali, senza dimenticare la grande lezione del teatro eduardiano. Una similitudine – per non parlare di “competizione” – che vede una inimmaginabile analogia, anche nella coloritura dialettale del protagonista. In scena Massimiliano Gallo, Stefania Rocca, Monica Nappo, Paola Senatore e Jacopo Sorbini, per una pièce che ha strappato applausi da parte di un pubblico commosso e divertito.

La collaborazione di Gassmann con Maurizio De Giovanni fa capo all’adattamento di “Qualcuno volo sul nido del cuculo” e alla serie “I bastardi di Pizzofalcone”. Temi di carattere intimistico e familiare, coi momenti di crisi e perfino d’ilarità, vedono come nucleo centrale la casa e il suo significato carico di umanità. Uno sviluppo tipico della scrittura del giallo s’incrocia con la narrazione di credibili lacerti di vita. Presenze e assenze si confondono e si evocano, in un mix di sentimenti intrisi di calda umanità. Espressioni e metafore, come quella dei tanti piccoli silenzi che finiscono per coagularsi in un “silenzio grande”, dànno la misura della qualità poetica della scrittura di De Giovanni.

Alessandro Gassman ha ormai elaborato una personale sintassi drammaturgica, declinata attraverso scelte vincenti: l’uso del retino, le retroproiezioni, le elaborazioni video sotto il segno di una multimedialità equilibrata che celebra un riuscito connubio fra tecniche del cinema e teatro. Perché il pubblico ha bisogno di un teatro “alleggerito”, anche nel linguaggio, senza banalizzazione di sentimenti e situazioni, ma contraddistinto dalla condivisione dell’avventura esistenziale.

Cinematografiche – ma con discrezione – anche le sottolineature musicali (appositamente scritte) che fungono non da commento, ma da supporto emotivo alle situazioni. Luci funzionali al plot della narrazione, scene realistiche, costumi adeguati. Tutto funziona in questo spettacolo di qualità con tanto di agnizione finale… da non rivelare. Una Compagnia di solida formazione, professionale e culturale, che abbiamo avuto modo di apprezzare anche nell’incontro del giovedì, sotto l’accorto coordinamento del professor Alessandro Tinterri.

Un linguaggio di estrema modernità che ci pare codificato da “La parola ai giurati” in poi. Abbiamo visto Gassman giovanissimo, fare i primi passi come attore e regista. Oggi ha ormai raggiunto una piena maturità, tanto da essere riconosciuto come uno dei personaggi indispensabili del teatro nazionale.

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