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Diario di Piazza di UJ 11 luglio: il Latin Jazz sposa il Flamenco, quell' aperitivo musicale

Michel Camilo E Tomatito, rispettivamente piano e chitarra, Repubblica Domenicana e Spagna, per un duetto tropical-latino. Wynton Marsalis all'Arena Santa Giuliana, accompagnato dalla Lincon Center Orchestra. Alla Taverna: food made in Umbria e la canzonetta italiana trasformata in jazz

Uno scorribande di artisti folli, esuberanti, alcuni grandi, altri straordinari; la prima settimana di Umbria Jazz è corsa lungo il binario delle mille facce della musica, colpendo al bersaglio quel difficoltoso cammino verso la ricerca artistica. Una girandola appassionata di fiori all’occhiello della musica, ha trovato terra nei templi di culto del Festival: dal teatro Morlacchi, a piazza IV Novembre, all’Arena Santa Giuliana, attingendo a quel senso di compenetrazione tra le arti, che è prima di tutto, tributo alla bellezza. 

E così, la struttura e l’architettura del territorio, incontrano l’elevazione spirituale della musica. Il Teatro Morlacchi, quest’anno con una programmazione eccelsa, premia la fusion tra Flamenco e Jazz, immortalando, negli archivi della sua memoria, un altro celebre scatto dedicato ai grandi nomi della musica. 

Un duo travolgente si esibirà stasera: Michel Camilo E Tomatito, rispettivamente piano e chitarra, Repubblica Domenicana e Spagna: quando la stella del latin jazz scopre il virtuosismo del Flamenco. Un avvicinamento suadente di brezza tropicale, che sfiora, per miracolo, l’alma latina, in una danza convulsa che è prima di tutto energia sensuale, poesia, ritmi jazz, pelle, mani.

Michel Camilo si muove nell’ambito del latin jazz, attingendo da fonti lontane: classica, musica popolare e ritmi caraibici; ha diretto orchestre, composto colonne sonore per film, ma è l’incontro con la chitarra di Tomatito, la chiave di volta di una carriera artistica di grande successo, tanto da valergli un Grammy Award come migliore registrazione dal vivo Latin Jazz.

Due album all’attivo, per questo virtuoso duo dagli accostamenti inediti ma strepitosi: “Spain”, e “Spain Again”, un grande tributo alla musica popolare, al folklore latino, in un chiasmo di note e colori come tele di un quadro espressionista. Un’altra istantanea da ricordare, per questo cortometraggio musicale di altissima qualità. Un’altra splendida protagonista della nostra storia, solcherà il palco del festival stasera: lei è considerata la promessa del jazz, lei ha studiato con insegnanti del calibro di Edward Walker dell’Università di Miami, e Jean Francois Bonnel, lei è Cecile McLorin Salvant. 

Bellezza atipica, madre francese padre haitiano, è una di quelle voci che attingono la loro bravura da un percorso di studi e gavetta lunghissimi, dallo studio del pianoforte, al canto classico e barocco, sino alle tecniche di improvvisazione, condensa, nei suoi virtuosismi, tutto il suo background, la sua solida preparazione artistica, ha partecipato inoltre ai più importanti festival di jazz, tra cui il nostro Spoleto Jazz Festival.

CONSIGLIATO PER VOI

A proposito di quel viaggio mistico tra i sensi, che è arte cucina musica, vi segnaliamo un delizioso ristorante che tutti i giorni, dalle 21,00, offre aperitivi, e cene a base di jazz. La Taverna, a pochi metri da Corso Vannucci, spalanca le sue porte al paradiso dei piaceri; tutti i giorni potrete gustarvi un rosso delle nostre terre,  una Terrina di faraone tartufata con pistacchi e tartufo nero, lo speciale accompagnamento musicale di Stefano Mincone Group, che per tutta la durata del festival, accosterà le sue note al sapore delle Pappardelle al ragù umbro, o al Camembert caldo con nocciole. Un accordo il suo, raccontato anche attraverso l’ultimo lavoro presentato in occasione dei quarant’anni del Festival; “Italia in Jazz”, omaggio sopraffino alla canzonetta italiana, rivisitata e stravolta dalle tinte blues jazz di Stefano Mincone. Come non abbinarci allora  un bel piatto di tortelloni di mozzarella e pomodoro al pesto di spinaci?

IN VETRINA

Wynton Marsalis, stasera per noi, all’Arena Santa Giuliana, accompagnato dalla Lincon Center Orchestra, si esibirà con due special guest: Cecile McLorin Salvant e Gregory Porter. Da ascoltare non solo per il meritato Pulitzer alla carriera, primato assoluto per un musicista jazz, una lunghissima discografia, a partire dagli anni 80, una brillante carriera da trombettista Jazz, parallelamente a quella di trombettista classico, barocco e contemporaneo. Nella sua musica ci sono i neri che lavorano nei campi di cotone, lo schiavismo africano, la coscienza profonda che la musica sia anche impegno. Umano, sociale.

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