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Visti per Voi - Perugia, uno strepitoso Malato immaginario al Teatro Morlacchi

Al Morlacchi il capolavoro di Molière “Il malato immaginario”, per la regia di Andrèe Ruth Shammah. Nel ruolo di Argan, Gioele Dix, validamente affiancato da Anna Della Rosa, Marco Balbi, Valentina Bartolo, Francesco Brandi, Piero Domenicaccio, Linda Gennari, Pietro Micci, Alessandro Quattro, Francesco Sferrazza Papa.

La vicenda è troppo nota per tentarne un abstract e viene in mente l’interpretazione cinematografica che ne dette Alberto Sordi. Ma Dix, nel confronto, non sfigura: riesce, infatti, a rendere in pieno il dramma esistenziale di un patofobo che rinuncia alla vita in modo assolutamente drammatico, secondo l’intenzione dell’autore. E, inoltre, gli va riconosciuto il merito di non farcire la diegesi col collaudato, e corrivo, corredo di scurrilità, tanto care al pubblico di bocca buona.

Il dramma svela la consapevolezza dei limiti umani:  quelli dei medici che s’ingegnano ad attuare la scienza dell’imbroglio, non meno di quella del protagonista nella cui personalità disturbata il “sensus finis” s’intreccia col “pavor mortis” in un inestricabile groviglio, annebbiando ogni prospettiva di vita serena.

L’ipocondria di Argan non è poi così inattuale, se si pensa alla pervicacia odierna di sottoporsi a indagini, supportate dalla tecnologia, il cui esito – lungi dal farci vivere sereni – drammatizza anche le minime patologie. Per non parlare della mancata accettazione del sé che porta tanta gente a ricorrere alla chirurgia estetica, in nome del miraggio della perfezione. Il “Malato” di Dix ha accontentato tutti: il pubblico smaliziato e quello dei giovani che si sono divertiti in modo colto e intelligente. Grande intuizione, quella dello Stabile, di portare a teatro le classi scolastiche: un modo di preparare il pubblico di domani.

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