Giorno della Memoria, il Teatro di Sacco presenta “L’Istruttoria” di Peter Weiss
Un complesso industriale di 22.000 metri quadrati a Ponte Felcino – l’ex lanificio- sorto verso il XIX secolo e che contribuì a delineare lo sviluppo economico industriale della nostra regione (oggi completamente in disuso), sarà per la prima volta il palcoscenico “ideale” in cui ripercorrere le memorie, i drammi e gli orrori di una delle pagine più nere della storia contemporanea: i lager nazisti.
Cuore e mente del progetto, Roberto Biselli, fondatore del Teatro di Sacco che, con il patrocinio della Regione dell’Umbria, del Comune di Perugia e dell’Ufficio Scolastico Regionale, porterà in scena, dal 26 al 31 gennaio, l’Istruttoria di Peter Weiss; memorabile testimonianza di come la Germania, all’inizio degli anni ’60, trovò la forza di processare, attraverso una dolorosa Istruttoria di ben due anni, sé stessa ed indirettamente il mondo che assistette, inerme, all’olocausto.
Ecco che l’ex lanificio di Ponte Felcino diventa luogo per antonomasia in cui traspositare l’inferno dei deportati e del lager. La fabbrica, polo di sviluppo economico che ha dato lavoro a generazione di operai, e i campi di concentramento che con la tristemente celebre scritta “"Arbeit macht frei" (il lavoro rende liberi) sbeffeggiava la condizione di prigionia dei milioni di deportati durante la Seconda Guerra Mondiale, assurgono ad una dimensione fisica, e non solo simbolica, dei luoghi della Memoria.
L’evento si svolgerà come teatro itinerante dal 26 al 31 gennaio (ore 9.00, 10.45,17.30,21.00, il 30 e 31 gennaio ore 17.30) con 18 repliche compresi i matinée dedicati alle scuole. Ad ogni replica potranno partecipare 100 persone alla volta che ripercorreranno le “fasi processuali” insieme ai 3 attori protagonisti Daniele Menghini, Giordano Agrusta e Stefano Cristofani e agli altri 40 attori.
Nell’ambito dello spettacolo L’Istruttoria nove artisti, coadiuvati da Andrea Baffoni e Francesca Duranti, realizzeranno una serie di installazioni in dialogo con il luogo e con il tema dello spettacolo. Lavoreranno all’interno degli spazi dell’imponente struttura, svuotata dalla sua identità produttiva e divenuta una sorta di “non luogo”, sperimentando un’esperienza artistica poliespressiva. Installazioni luminose, sonore, tattili, processuali, accompagneranno il pubblico nel percorso delle undici stazioni dell’evento teatrale.
Gli spettatori saranno immersi nell’atto teatrale, coinvolti visivamente anche dalle opere d’arte, in veri e propri ambienti attraverso cui partecipare in prima persona. A tutto questo si unisce il ricordo di ciò che ha rappresentato l’ex lanificio per l’economia della nostra Regione.