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Tartufo, Nero Norcia fa il punto sulle opportunità per i territori

Morroni: “C’è la necessità di aggiornare un impianto normativo vecchio di oltre trent’anni”. Un dibattito sul Testo unico sui tartufi con i senatori che hanno presentato il disegno di legge

Un clima primaverile e una numerosa presenza di visitatori hanno caratterizzato il primo sabato di Nero Norcia, la mostra mercato del tartufo nero pregiato e dei prodotti tipici. In una vivace piazza San Benedetto c’è stato spazio anche per un primo appuntamento di approfondimento con il dibattito ‘La risorsa tartufigena del territorio: potenzialità, problematiche e prospettive future”. All’interno della tendostruttura, appositamente allestita per ospitare gli incontri della manifestazione, si è parlato del disegno di legge in discussione proprio in questi giorni al Senato sul ‘Testo unificato sui tartufi’ che intende rispondere all’esigenza di adeguare e aggiornare un quadro normativo ormai obsoleto che fa riferimento alla legge 752 del 1985.

Oltre al vicesindaco di Norcia Giuliano Boccanera, al convegno moderato dalla professoressa del Dipartimento di agraria dell’Università degli studi di Perugia Domizia Donini hanno partecipato i senatori Francesco Mollame e Mino Tarrico, componenti della Commissione agricoltura del Senato e tra i primi firmatari del disegno di legge in questione, il professore dell’Università degli studi di Padova Enrico Vidale, Pietro Oieni del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e Roberto Morroni, assessore alle politiche agricole e agroforestali della Regione Umbria.

“L’esigenza di un adeguamento dell’impianto normativo si sentiva da tempo – ha dichiarato Morroni –. Ci auguriamo che la definizione di un Testo unico possa essere il preludio a una legge che consenta di disciplinare il settore. Ricordo che l’Umbria è la regione che in questo contesto vanta un primato nella produzione e nella trasformazione, è uno dei nostri punti di forza e una delle nostre eccellenze. C’è sicuramente ancora molto da lavorare per far sì che questa meraviglia, frutto della nostra terra, possa esprimere a pieno tutte le sue potenzialità”. “Il tartufo è un patrimonio culturale ed economico della nostra nazione – ha dichiarato Mollame –, quindi è opportuno regolare questa materia con un quadro normativo che garantisca ai produttori una corretta commercializzazione, tuteli i consumatori e permetta di rispettare il territorio e l’ambiente. Il disegno di legge intende normare tutte le tematiche legate alla tartuficoltura, dalle regole fondamentali per cavare i tartufi alle norme per commercializzarli, passando per il rispetto delle tartufaie controllate e coltivate”.

“Il tartufo è un biglietto da visita di interi territori a livello mondiale – ha commentato Tarrico –, un patrimonio che va salvaguardato sia sul fronte ambientale, con regole che tutelino il modo di rapportarsi dei cittadini e dei tartuficoltori con il territorio tartufigeno, sia sul fronte commerciale. Oggi, infatti, il tartufo ha assunto anche un interesse economico straordinario. Ci sono territori dell’Italia e dell’Europa, che prima non curavano i tartufi, che stanno diventano tartuficoltori con l’unica finalità di fare reddito. Il rischio è di compromettere l’immagine del tartufo”.

“Inoltre - ha concluso Tarrico - noi abbiamo una serie di regioni che hanno già delle norme mentre ci sono aree del Paese che non hanno regole. Occorre quindi una norma nazionale che inquadri le leggi regionali”. A margine dell’incontro è intervenuto anche il presidente dell’Associazione nazionale Città del tartufo Michele Boscagli: “Oltre alla tracciabilità del prodotto e la salvaguardia dell’ambiente, chiediamo che nella nuova legge vengano previste delle risorse che possano aiutare chi vuole coltivare il tartufo e chi va a cercare i tartufi nei terreni liberi ma ha bisogno di un aiuto per il mantenimento del territorio”. Nero Norcia è finanziata dal Psr per l’Umbria 2014-2020 Misura 19.3.1.09 ‘Promuovere la rinascita’.

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