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Martedì, 30 Aprile 2024
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Spoleto, tutto pronto per il secondo Due Mondi firmato Monique Veaute

Sessantacinquesima edizione del festival. Le date e i nomi

Oltre 60 spettacoli in 17 giorni, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti da 36 paesi in 15 sedi. Sono i numeri della prossima edizione, la 65esima, del Festival dei Due Mondi, in programma a Spoleto dal 24 giugno al 10 luglio. 

Per il secondo anno alla direzione artistica, spiegano gli organizzatori, Monique Veaute segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale, tessendo una tela di relazioni trasversali alle singole arti che si condensa intorno a tre linee programmatiche: la musica dei due Mondi, la voce delle donne e i nuovi modi di raccontare la musica.

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, “legame di cui da sempre Gian Carlo Menotti è stato promotore, e abbraccia molteplici linguaggi grazie anche alla presenza delle due orchestre in residenza, la Budapest Festival Orchestra accompagnata dal direttore principale Iván Fischer, e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Antonio Pappano”. Barbara Hannigan, soprano e direttrice d’orchestra, arriva al Festival di Spoleto con una “carta bianca” e la sua presenza per quattro diversi concerti si inserisce nel percorso che la nuova edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative. La proposta musicale include jazz ed elettronica, barocco e contemporanea. In programma anche le performance di Angelique Kidjo, Mariza e Dianne Reeves, in piazza Duomo con i loro speciali concerti per Spoleto. Tra le artiste coinvolte per la forza rivoluzionaria del loro lavoro al confine tra danza, musica e teatro ci sono le coreografe Germaine Acogny, fondatrice dell’École des Sables, Blanca Li, Anne Teresa De Keersmaeker e la regista Jeanne Candel – che presenta per la prima volta in Italia una nuova esperienza di teatro musicale ideata con Samuel Achache.

A cinque anni dalla scomparsa, inoltre, il Festival rende omaggio a Trisha Brown, icona della danza contemporanea. Appartengono alla nuova generazione i coreografi Alexander Vantournhout, Ayelen Parolin, Luz Arcas con la sua compagnia La Phármaco e Yoann Bourgeois. La sezione Teatro porta a Spoleto il regista tedesco Thomas Ostermeier e presenta gli ultimi lavori di drammaturghi italiani quali Fabio Cherstich, Leonardo Lidi, Davide Enia e del duo Rezza-Mastrella.

Prosegue, inoltre, il progetto avviato nel 2021 per rendere la macchina organizzativa del Festival aderente ai principi dello sviluppo sostenibile, perseguendo, con azioni concrete e mirate, alcuni degli obiettivi dell’Agenda 2030.

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