rotate-mobile
Eventi Centro Storico

“Saracche d’Italia”, tutto esaurito alla Sapienza Vecchia

Ha debuttato con il tutto esaurto alla Sapienza Vecchia, Saracche d'Italia, il nuovo lavoro del teatro Di Sacco, il 7 dicembre 2012

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

Saracche d'Italia ha debuttato alla grande venerdì 7 novembre 2012 presso lo storico Teatro della Sapienza, registrando il tutto esaurito con gli attenti spettatori, commossi e partecipi, delle poco note vicende della Perugia ottocentesca pre 20 giugno 1859.

Un'operazione fortemente voluta dal Teatro di Sacco, con un evidente allusione, anche attraverso una messa in scena agile e moderna, alla contemporaneità degli episodi narrati. Le vicende annotate sul libro mastro di bottega di Luigi "Gigio" Calderoni con piccoli commenti, vignette sagaci, riflessioni amare sulla libertà negata alla città di Perugia e sull'andamento dei prezzi, sui soprusi continui dei difensori del tiranno papa-re, la corruzione dilagante, ma con la voglia indomita di riscatto - specialmente sentita e vista non tanto dai tradizionalmente nobili protagonisti della rivolta perugina, ma dalla classe media, dal popolo minuto, - tutto questo materiale si è trasformato in scrittura drammaturgica pulsante per uno spettacolo forte e sagace.

Seduto, con gli altri spettatori, nell'affollato teatro ottocentesco della Sapienza, nella notte del sette dicembre, c'era il pronipote di Gigio Calderoni, Luigi, che ci ha voluto regalare questo commento "recensione":

Ho partecipato emozionandomi e con un inaspettato filo di tensione patriottica, allo spettacolo "Saracche d'Italia". La sceneggiatura, di Diego Mencaroni è creativamente ispirata al libro "Cronache perugine di un pizzicagnolo" del perugino Giacomo Calderoni, noto ai suoi concittadini grazie al suo amore per la storia, i viaggi e la fotografia. La compagnia del "Teatro di Sacco", sotto la regia di Roberto Biselli, ha saputo donarmi, con agile semplicità, uno spaccato intimo del retrobottega di una pizzicheria umbra del 1859, con la rabbia repressa dei personaggi sottomessi al Papa-Re e ai soldati Svizzeri, ma anche alla inflessibile legge non scritta che vietava le unioni tra appartenenti a diverse caste sociali.

Belle le proiezioni sul fondale, dei disegni annotati, dell'avo Luigi Calderoni, direttamente ripresi dal Libro Mastro originale, immagini tagliate con maestria dal fotografo Carlo Bianconi, ma quello al quale ripenso, perché ogni spettacolo ci dà da ripensare, è il silenzio degli attori e della attrice sul palco, dopo che il narratore aveva sciorinato le cifre del sacrificio della città, le vittime delle fucilazioni, le nerbate, le diserzioni, i tradimenti, l'uso spettacolare della ghigliottina.

Un'ora, quella al Teatro della Sapienza Vecchia, di cui ricordarmi, con l'ombra lunga del coltellaccio di bottega, buono per la Rivoluzione o per togliersi di mezzo. Speranza o disperazione. La risposta la danno quelli del Teatro del Sacco, tra gli applausi, ci mostrano il Libro Mastro originale, poi ci indicano i Calderoni seduti tra di noi e cosi interrompendo il viaggio nel tempo ci dicono " guardate che l'Italia è fatta!".

Il teatro ripetiamo era esaurito e questo è già un bel successo, ma i prolungati applausi del pubblico al termine dello spettacolo sono stati un'ulteriore dimostrazione della grande credibilità e validità di questo nuovo lavoro teatrale del Teatro di Sacco, che verrà distribuito nella prossima stagione.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Saracche d’Italia”, tutto esaurito alla Sapienza Vecchia

PerugiaToday è in caricamento