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RUBRICA Visti per voi: “Scandalo” al Morlacchi, una commedia inedita in Italia

Un incontro trasversale alle categorie economiche e sociali, in grado di forzare le barriere delle classi, in nome dell’amore

Scandalo al Morlacchi. Racconta un incontro trasversale alle categorie economiche e sociali, in grado di forzare le barriere delle classi, in nome dell’amore. Detta così, la pièce assume subito i connotati del drammone. Quale, in effetti, è.

Toni è accettata a malincuore nella casa borghese, in ragione di una promessa fatta dai familiari al figlio Hugo, moribondo per una caduta da cavallo: si tratta di accogliere in casa l’amante e il bambino di cinque anni, nato da quella relazione. La morte del bambino porta però a riconsiderare l’estraneità della giovane Toni che così viene rigettata, come corpo estraneo, da un mondo per lei troppo elevato. Nella Vienna di fine Ottocento si dipana la vicenda attraverso la quale Schnitzler racconta l’impossibile integrazione tra due mondi.

L’autore è noto per l’invenzione – e l’utilizzo letterario – dell’artificio narrativo conosciuto come “monologo interiore”, utilizzato per raccontare lo svolgersi dei pensieri dei suoi personaggi. Fatto che suscitò l’ammirazione del suo conterraneo Freud, il quale era arrivato a certe conclusioni, dopo anni di studio serrato sulla psiche e la personalità. Famoso il suo Traumnovelle (Doppio sogno) dal quale Kubrik trasse “Eyes wide shut”.

Qui vengono messi a nudo i perversi meccanismi di esclusione di ieri che, cambiato il quadro cronologico di riferimento, possono benissimo applicarsi alla contemporaneità. Il primo tempo fatica ad inquadrare l’ambiente borghese di riferimento. Più fluido il secondo, per effetto dei meccanismi ben oliati e della bravura degli interpreti. Che sono tutti eccellenti, compresi i due bambini.

Ottimo Castellano, nella figura ambigua, conformista e sprezzante del padre. Sottoutilizzata, a causa dei limiti imposti dalla parte, Stefania Rocca, che si conferma attrice di rango, inappuntabile e generosa. Il pubblico gradisce uno spettacolo pulito, nel solco della tradizione. Tradizionale: nel senso migliore del termine. Come se ne vorrebbero, in alternativa a tanto sciattume che maschera da modernità dei puri espedienti in economia.

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