La prima giornata del Todi Festival 2023: da Padre Enzo Fortunato allo spettacolo dedicato a Patrizia Cavalli
La XXVII edizione del Todi Festival si apre in bellezza con l’atteso incontro con Padre Enzo Fortunato che sabato 26 agosto, alle 11.00, presenterà il suo ultimo libro Processo a Francesco.
Enzo Fortunato è giornalista e saggista. Frate minore conventuale, dal 1997 al 2021, ha diretto la Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. Ha insegnato presso la Pontificia Università Antonianum, l’Istituto Teologico di Assisi e la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura. Tiene seminari e conferenze in Italia e all’estero su francescanesimo e comunicazione. Collabora con diverse testate giornalistiche, tra cui Avvenire, Corriere della Sera, La Stampa, Il Sole 24 Ore e Huffington Post. Ogni sabato mattina tiene su Rai1 la rubrica Tg1 Dialogo e su Rai Radio1 In viaggio con Francesco. Sempre per la Rai ha ideato e condotto la trasmissione In cammino.
La prima intensa giornata del Todi Festival proseguirà all’insegna dell’arte contemporanea. Alle ore 18.00, presso la Sala delle Pietre, aprirà infatti le sue porte la mostra temporanea Ugo la Pietra - effetto randomico a cura di Marco Tonelli. Il progetto, dedicato all’autore del manifesto del Festival, è stato reso possibile grazie alla rinnovata sinergia con la Fondazione Progetti Beverly Pepper. La Presidente Elisa Veschini ha sottolineato: "Anche quest’anno abbiamo invitato a Todi un altro grande Maestro del contemporaneo, Ugo La Pietra. La mostra a lui dedicata è il frutto di un intenso lavoro di promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea che la nostra Fondazione si è posta come mission fin dalla sua costituzione”.
Inaugura il ricco programma degli spettacoli del Teatro Comunale, lo spettacolo Vita meravigliosa omaggio a Patrizia Cavalli di e con Iaia Forte e Diana Tejera.
“Ho conosciuto Patrizia Cavalli molti anni fa grazie a Carlo Cecchi, durante le prove del Sogno di una notte d’estate di Shakespeare, da lei tradotto. - racconta Iaia Forte - Il tempo trascorso insieme era sempre prezioso, divertente, speciale. Da quando non c’è più, rileggo quasi ogni giorno le sue poesie, mi fanno sentire ancora in sua compagnia. Ecco perché con Diana abbiamo pensato a uno spettacolo su di lei. Perché attraverso il teatro e la sua poesia ci sembra di richiamarla a noi, di ritrovarla, di ricreare quel tempo senza tempo che la sua presenza ci ha regalato”.
“Dal momento in cui ho conosciuto le poesie di Patrizia Cavalli non me ne sono più separata. Molti anni fa, mi venne in mente di musicare una delle poesie di quel libro e chiesi alla casa editrice il permesso di pubblicarla. Fu grazie a loro che ebbi il contatto di Patrizia, la quale, grazie alla simpatia che aveva per il mio cognome, mi rispose immediatamente. Il caso voleva che avesse una storia personale con le teiere e che il mio cognome le piacesse particolarmente. Iniziò così uno dei periodi più belli della mia vita, tutte le sere insieme a fare cenette, a scrivere canzoni, a bere ottimi rhum e fare le quattro del mattino con una felicità rara, infantile, come appena scoperta” conclude Diana Tejera.