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Un libro per celebrare mezzo secolo al servizio dei disabili della Comunità Capodarco di Perugia

Ieri, in sala dei Notari, la presentazione, dopo l’anteprima alla Mater Gratiae di Monte Morcino coi vertici della Capodarco. Un volume che documenta i grandi meriti di Francesca Bondì, vice presidente nazionale, combattiva presidente della Comunità Capodarco di Perugia

Un libro per celebrare mezzo secolo al servizio della disabilità. Ieri, in sala dei Notari, la presentazione, dopo l’anteprima alla Mater Gratiae di Monte Morcino coi vertici della Capodarco. Un volume che documenta i grandi meriti di Francesca Bondì, vice presidente nazionale, combattiva presidente della Comunità Capodarco di Perugia. Si devono alla sua indomabile tenacia tante conquiste di rispetto e dignità a favore della disabilità fisica e psichica. Impegno testimoniato anche dal volume “L’intelligenza dell’anima”, edito a titolo benefico da Volumnia. Ne sono autori gli assistiti, “ragazzi” di tutte le età, in una dimensione inclusiva del laboratorio di scrittura e creatività.

Il libro raccoglie “emozioni in gioco”, derivanti dal mondo interiore, onirico e magico, di tanti disabili. I quali dimostrano di essere “soggetti”, capaci di inventiva, di sogni e fantasie. Racconti, fiabe, favole, inventate o rielaborate: diario di bordo di un viaggio attraverso i flutti della vita. Già in occasione dell’anteprima, c’erano state grosse autorità nazionali del terzo settore. Tra essi il presidente nazionale, don Vinicio Albanesi, responsabile dell’agenzia giornalistica quotidiana di terzo settore “Redattore Sociale” e fondatore, insieme a don Ciotti, del Coordinamento delle comunità di accoglienza.

Don Albanesi è ideatore delle Comunità per disabili in autosostentamento. In tempi recenti  è stato al centro di persecuzioni e attentati, come quello alla Chiesa di San Marco alle Paludi a Fermo, di cui è parroco.   Ci aveva detto: “È il terzo attentato a una chiesa fermana in meno di due mesi, dopo quelli contro il Duomo e la chiesa di San Tommaso. Evidentemente stiamo dando fastidio a qualcuno”.

Don Vinicio, che è anche responsabile Caritas, a Monte Morcino aveva esordito dicendo: “Non ho voce. Sto resistendo alle bombe che mi mettono davanti alla chiesa”. Il riferimento è alle intimidazioni mafiose di questo periodo, aventi lo scopo di contrastare le sue attività. “Evidentemente – commenta – vogliono ostacolare le nostre iniziative”. E, riportando l’interpretazione di una suora, sua collaboratrice, aggiunge: “Effetti collaterali della carità”. Ieri, parole di elogio e di incoraggiamento alla Comunità Capodarco sono venute da Maria Pia Serlupini e dall’assessore Wagué.

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