Alla scoperta di tesori unici: visita allo Sperandio, sotto la guida dell’archeologa Luana Cenciaioli
L’iniziativa è organizzata d’intesa col Tavolo delle Associazioni del Centro Storico. Nel 1843 fu scoperto il sarcofago, oggi esposto al Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria
“Spera in Deo” è la scritta, risalente al 1696, che costituisce l’origine della denominazione della tomba di età ellenistica, scoperta nel 1904 dall’avvocato Ernesto Salusti, causa crollo per rottura dell’architrave. L’ipogeo è inserito all’interno di una villa privata, in strada Sperandio.
All’interno venne trovato un grande sarcofago in travertino che conteneva le spoglie della “sacerdotessa”, con un ricco corredo in oro e bronzo: un diadema a foglie, uno specchio bronzeo decorato e due orecchini. Gli arredi furono acquistati dal museo etrusco di Firenze, dove ancora si trovano. Un orecchino d’oro sta a Londra e l’altro al Museo Archeologico dell’Umbria, insieme ad un bel sarcofago in arenaria con bassorilievo.
Domenica 4 novembre, ore 10:30, è prevista una visita allo Sperandio, sotto la guida dell’archeologa Luana Cenciaioli, direttrice del Manu perugino. L’iniziativa è organizzata d’intesa col Tavolo delle Associazioni del Centro Storico. Nel 1843 fu scoperto il sarcofago, oggi esposto al MANU (foto), entro tomba a camera contenente le spoglie di un guerriero con corredo funebre, composto da armi in ferro. L’importante reperto presenta rilievi in "pietra fetida" con scene di banchetto, corteo funebre e a carattere dionisiaco.
Scavi condotti nel 1857 e nel 1858 portarono al ritrovamento di uno stamnos (contenitore per liquidi, in argilla) attribuito al gruppo di Polignoto, forse utilizzato come urna cineraria, e un’anfora a punta attribuita al cosiddetto Pittore di Perugia. Sarà un’occasione ghiotta per visitare una tomba inclusa in una proprietà privata, senza la necessità di richiedere permessi.