A Perugia una mostra su gli Internati militari italiani del 1943 attraverso l'arte di Guareschi e Laureni
Sabato 25 gennaio, alle ore 11.30, verrà inaugurata a Perugia, presso la Sala Santa Maria della Misericordia, in via Oberdan 54 la mostra "Guareschi e Laureni”, che racconta la vicenda degli iInternati militari italiani (1943-1945) attraverso le parole di Giovannino Guareschi (1908-1968) e i disegni eseguiti in prigionia dal grafico e incisore triestino Nereo Laureni (1919-2008).
La mostra, che s’inserisce nelle celebrazioni per il Giorno della Memoria 27 gennaio 2020 è stata realizzata dalla Sezione di Perugia dell’Associazione Nazionale Ex Internati nei lager nazisti ed espone le riproduzioni di opere presenti negli spazi del Civico Museo della Risiera di San Sabba di Trieste e nel Museo Casa Guareschi di Roncole Verdi (PR).
All’inaugurazione interverranno il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, l’assessore alla Cultura Leonardo Varasano, il figlio di Nereo Laureni, Umberto e altre autorità accademiche, civili e militari.
La mostra racconta la vicenda degli IMI, gli Internati Militari Italiani attraverso gli scritti di Guareschi e i disegni di Laureni. Gli IMI furono quegli ufficiali e soldati dell’esercito italiano che, dopo l’8 settembre 1943, si rifiutarono di collaborare con il Reich e con la Repubblica di Salò e vennero pertanto imprigionati dai tedeschi in campi di concentramento in Germania e Polonia dove furono costretti fino all’aprile 1945 a condizioni di fame, malattie e stenti. Gli ufficiali, non soggetti all’obbligo di lavorare, trascorsero quei lunghi mesi immersi nella noia e nell’inazione che seppero tuttavia riempire con disparate attività culturali, dal teatro alla musica alle arti figurative. Grazie a questa esperienza maturarono convinzioni e idee che contribuirono alla rinascita dell’Italia.
Giovannino Guareschi, celebre scrittore e giornalista, creatore della saga di Don Camillo e Peppone, fu tra i principali animatori di tali attività: come autore di “conversazioni”, piccoli racconti a tema letti nelle varie baracche, e di testi per le messe in scena teatrali; come direttore e redattore unico del Bertoldo parlato, vero e proprio giornale “orale”; come scrittore infine di taccuini e agende che raccoglievano i suoi pensieri sulla prigionia.
Nereo Laureni, di dieci anni più giovane di Guareschi, al momento della cattura da parte dei tedeschi era uno studente di architettura. Capace nel disegno, in prigionia espresse la propria creatività in oltre 150 fogli che ritraggono gli ambienti in cui si trovò tra il settembre 1943 e l’aprile 1945, e in modo particolare le baracche, in metafisici esterni ma soprattutto nei particolareggiati interni, pullulanti degli oggetti quotidiani dei prigionieri.