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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Perugia ospeterà il salentino Miccoli, le opere potranno essere ammirate tutti i giorni

Si terrà a partire dal 30 agosto prossimo la mostra di Arnaldo Miccoli, il celebre pittore salentino, trasferitosi in America per crescere come artista

Perugia si prepara ad ospitare uno degli artisti contemporanei più importanti dell'attuale panorama mondiale. Si tratta di  Arnaldo Miccoli, il celebre pittore salentino trasferitosi in America negli anni sessanta, dove ha avuto occasione di ampliare e consolidare a livello globale la sua carriera artistica. Ed è infatti dal profondo legame con la sua terra e dalla sua storia che nasce la definizione “Salentino d’America”, adottata, appunto, per l’occasione.

L'esposizione, organizzata dall'Associazione "Subasiosalento", presieduta dal Dr Fulvio Forcignanò e attiva da diversi anni per esaltare il connubio tra l'Umbria ed il così detto "Tacco d'Italia", sarà allestita all'ex Chiesa di Santa Maria della Misericordia, in via Oberdan, e sarà inaugurata il prossimo 30 agosto. Tutti i giorni i visitatori, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, potranno ammirare alcune delle più celebri opere di Miccoli, in cui l'autore salentino è riuscito a trasmettere la sua combinazione segreta per entrare nell’universo dei pensieri e delle memorie, in una seconda realtà, diversa, spiazzante, fatta propria da un differente modo di vedere le cose.

Sì, perchè è proprio dalla possibilità che l'autore offre di accedere al suo un mutato rapporto con il mondo che la presenza dell’elemento estraneo ed enigmatico affiora con forza nei suoi dipinti. Arcaica solidità della struttura, atmosfere mai uguali a se stesse, senso di attesa, immobilità dal sapore ieratico e, proprio a scandire la suggestione emotiva scaturita dalle tele dell'artista, è possibile ascoltare echi cari a Kirchner, a Picasso, a De Chirico e infine alla Nuova Oggettività: è questa la matrice pittorica che caratterizza la produzione decennale di Arnaldo Miccoli. Senza nascondere l’aggancio con certa pittura a stelle e strisce, Miccoli introduce nel suo stile pittorico quel tocco di primitivismo che si trasforma in lapidaria sintesi dell’uomo, facendo però permeare interrogativi ai quali rimane difficile rispondere e, allo stesso tempo, rendendo misteriosa ed ardua la ricerca della stella polare che contraddistingue la sua navigazione. Raffinato ingannatore, Arnaldo Miccoli recita il suo poema dai mille capitoli regalando, così, al suo pubblico il compito è sfogliarli dal primo all’ultimo.

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