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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Una mostra per ricordare Federico Seneca: il padre dei bigliettini d'amore del Bacio Perugina

Storica la sua collaborazione con l'azienda della Perugina per la quale inventò la pubblicità dei "cazzotti", poi divenuti "Baci" e dei bigliettini con citazioni d'amore

In mostra, alla Galleria Nazionale dell’Umbria, le opere e i giorni (oltre 300 pezzi) di Federico Seneca “Segno e Forma nella pubblicità”, aperta dal 12 marzo al 4 giugno. Con manifesti, grafiche, loghi, insegne, scatole, calendari e cartoline, cartelli, pieghevoli, libri e riviste, sculture nate come bozzetti.

Un grande evento che racconta una fetta importante di peruginità. Perché di Seneca, maestro del Futurismo e dell’Art déco, la Vetusta ricorda soprattutto la storica collaborazione con l’azienda identitaria della Perugina. Per la quale inventò la pubblicità dei “cazzotti”, poi divenuti “Baci”, nonché i cartigli, ossia quei bigliettini con citazioni d’amore che gli innamorati timidi, o illetterati, consegnavano all’amata con occhio languido e speranzoso.

Una collaborazione che mosse dal primo dopoguerra e si protrasse per oltre un decennio. Inducendolo anche a curare, per la Buitoni, la comunicazione della celebre “pastina glutinata”.Seneca, provetto aviatore, aveva conosciuto, nella Grande Guerra, Francesco Baracca, Gabriele D’Annunzio e Gerardo Dottori: la sua venuta a Perugia non è forse estranea a questa familiarità col maestro dell’aeropittura.

L’esposizione è curata da Marta Mazza e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrici di musei, che hanno conferito materiali, senza dimenticare il contributo del nostro Museo Storico della Perugina. “Seneca – scrive giustamente il direttore della Galleria Marco Pierini – in anticipo sui tempi, considerò indissolubili l’immagine dell’azienda, quella del prodotto e tutte le operazioni di marketing connesse”.

Un artista, insomma, sempre proteso in avanti. Sospeso tra futurismo, cubismo, metafisica e graphic design, ma dotato di una inesausta creatività che ha soppiantato tutti gli “ismi”, le scuole e le maniere. Un catalogo (a cura di Dario Cimorelli, Marta Mazza, Luigi Sansone e Nicoletta Ossanna Cavadini) completa la mostra che qualsiasi perugino non ha scuse per ignorare.

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