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“Il panno di canapa”, l’ultimo libro postumo della scrittrice rurale Rina Gatti

Presentato, in San Matteo degli Armeni, “Il panno di canapa”, l’ultimo libro postumo della scrittrice rurale Rina Gatti

Presentato, in San Matteo degli Armeni, “Il panno di canapa”, l’ultimo libro postumo della scrittrice rurale Rina Gatti. Introdotti dal figlio Giovanni Paoletti, ne hanno parlato Raffaele Marciano (editore Aguaplano), e Giovanna Pietrini. Ha letto brani significativi l’attrice Caterina Fiocchetti.

Il libro costituisce il salvataggio degli ultimi inediti, indispensabili per ricostruire – dice Marciano – una “difficile emancipazione”. Rina, infatti, rappresenta un prototipo unico e irripetibile di autrice che ha il merito di proporre non solo vicende personali, ma anche raccontare un autentico, e sofferto, spaccato storico-antropologico del mondo contadino.

La Pietrini rileva l’autenticità della scrittrice, la cui opera ci aiuta a capire la donna che, attraverso un percorso di sofferenza e di scelte coraggiose, dimostra, sempre e comunque, uno sterminato amore per la vita. I sei racconti, attraverso i quali si dipanano le 150 pagine del libro, dànno contro di figure e modi di stare al mondo delle classi subalterne, enunciando uno sterminato amore per la natura in tutti i suoi aspetti e facendo il punto su un’esistenza che diviene metafora della vita di tanti “umili” dimenticati.

La Fiocchetti – esile e raffinatissima – è ormai entrata in pieno nel processo di identificazione con la scrittrice contadina di Torgiano: merito di una sensibilità di attrice e di donna che le hanno fatto interpretare spettacoli di riconosciuto valore. Il libro è punteggiato da alcune poesie in lingua perugina nelle quali non va cercata letteratura, ma confessione, freschezza, sincerità. La storia e le storie di Rina non sono letteratura, ma pulsano di vita. 

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