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La grande classica al Borgo per l’apertura della stagione concertistica 2019-2020 col pianista Stefano Ruiz de Ballesteros

Chiesa di S. Antonio abate in Borgo S. Antonio, parte alta di corso Bersaglieri. Una domenica di lusso con un pianista giovane e talentoso che propone musiche di Mendelssohn, Brahms e Chopin

La grande classica al Borgo per l’apertura della stagione concertistica 2019-2020 col pianista Stefano Ruiz de Ballesteros.

Chiesa di S. Antonio abate in Borgo S. Antonio, parte alta di corso Bersaglieri. Una domenica di lusso con un pianista giovane e talentoso che propone musiche di Mendelssohn, Brahms e Chopin.

Il tutto, sotto la sapiente regia organizzativa del M° Salvatore Silivestro, presidente nazionale dell’Agimus.

Un pomeriggio domenicale all’insegna della grande musica, suonata alla grande, con coloriture d’artista e opportunamente preceduta da sintetiche linee di inquadramento storico-cronologico, ma anche di estetica musicale.

Bravo il pianista di Gualdo Tadino, con ascendenti napoletani, frutto di contaminazioni spagnoleggianti, come denuncia il cognome.

Stefano si è diplomato al nostro conservatorio, ma ha poi completato la formazione con studi lungo tre versanti, distinti e integrati: composizione, direzione di coro e musica da camera.

Il Diploma di corso di alto perfezionamento è stato conseguito presso l’Accademia Nazionale di S. Cecilia a Roma, come dire: la Ferrari della musica.

Tanti i premi conseguiti, tante le città in cui ha suonato (in Italia, ma anche in Spagna, in Francia, nel Regno Unito…).

Stefano vive di scuola, essendo docente di pianoforte e musica d’insieme al liceo musicale di Arezzo. Certo è che il suo concerto di domenica è rimasto impresso ai numerosi spettatori accorsi ad applaudirlo.

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