VISTI PER VOI Il "Racconto d'inverno" dei Giovani dello Stabile vince e convince al Morlacchi
Giovani attori alle prese con Shakespeare: lo spettacolo gira alla perfezione, evitando le banalità e le semplificazioni
La nuova produzione del Teatro Stabile dell’Umbria (nell’ambito del Perugia Teatro Festival) raccoglie consensi trasversali ai gusti e alle categorie di spettatori. Assumendosi, peraltro, l’onore e l’onere di proporre uno Shakespeare ad elevatissimo rischio flop. L’esito smentisce la previsione: lo spettacolo gira alla perfezione, evitando le banalità e le semplificazioni. Sono, infatti, fin troppo noti i numerosi esperimenti di provocazione, di forzata attualizzazione, di traduzioni-tradimenti, o, al contrario, di esperimenti con aspirazioni filologiche ed esiti fallimentari.
Il regista Andrea Baracco si è messo (e ha messo) in gioco giovani e mature professionalità, con la persuasa complicità di un gruppo di attori di sicuro talento: Mariasofia Alleva, Luisa Borini, Edoardo Chiabolotti, Jacopo Costantini, Carlo Dalla Costa, Giorgia Filippucci, Silvio Impegnoso, Daphne Morelli, Ludovico Röhl.
Questo “Racconto d’inverno” è stato calato nella contemporaneità senza fargli perdere i connotati di fabula, oscillante fra il mito, la tragedia e la commedia. Con un tono e uno stile “alti”, anche quando la dimensione epica o pastorale si traduce nei nuovi linguaggi. Così non stona una chitarra elettrica al posto della lira o della zampogna, un cantante pop al posto dell’aedo. E al giovane Jacopo Costantini (già visto in un divertentissimo Miles gloriosus) va riconosciuto il merito di una poliedricità versatile e camaleontica. Ma a ciascuno dei componenti della Compagnia dei Giovani dello Stabile va fatto credito di uno studio profondo e non esibito, di una perfetta aderenza al ruolo.
L’eterno tema della gelosia e dell’amicizia viene declinato in modo drammaturgicamente verosimile, con esiti persuasivi e coinvolgenti. Perfino l’agnizione finale vince e convince, facendo scivolare anche le situazioni più incredibili. La riduzione è efficace e tale da far transitare un plot così intricato. L’ammirazione per questo lavoro è stata manifestata a chiare lettere dai consensi che si sono inequivocabilmente manifestati in modo unanime al termine dello spettacolo.