Lo Human Rights International Film Festival conquista Roma e debutta al Teatro di Villa Pamphilj
Dopo il successo ottenuto a gennaio nella cittadina umbra - per 4 giorni capitale del cinema dei diritti umani - lo Human Rights International Film Festival si sposta a Roma, in collaborazione con Teatro di Villa Pamphilj e l'associazione culturale Malalingua Teatro, domenica 9 aprile per una giornata all'insegna del cinema documentario. Quattro i documentari scelti per questa giornata, tutti e quattro proiettati già a gennaio a Todi e che hanno riscosso un grande successo di pubblico e critica.
Tra i corti, la mattina, darà il via alla giornata “Cuerdas” dello spagnolo Pedro Solis Garcia, una toccante storia di amicizia e di amore tra una ragazza, Maria, e un bambino affetto da paralisi celebrale: grazie al gioco delle corde, appunto “cuerdas”, Maria riuscirà a superare gli ostacoli e ad avvicinarsi al suo nuovo amico in sedia a rotella. Un corto adatto a grandi e piccoli, che a Todi si è aggiudicato il premio della giuria composta da ragazzi delle scuole primarie e secondarie del territorio.
Seguirà “One Day in July” di Hermes Mangialardo, un cortometraggio di animazione, che fotografa in pochi frame la cruda realtà della guerra in Siria: un bambino gioca sulla spiaggia con la sabbia. A un tratto sopraggiunge un soldato con la sua arma da fuoco. Lascia la sua arma, sembra giocare con i giochi del bambino ma in realtà sta solo proseguendo la sua “missione”. Cartoonist, videomaker, 3D mapper, Hermes Mangialardo dal 2003 si occupa di tutto ciò che ruota intorno all’animazione digitale. Il primo lungometraggio proiettato a Roma sarà “Refugee Era” della regista turca Hüsniye Vural che si è aggiudicato il primo premio nella categoria lungometraggi internazionali, ex aequo con “Gulistan, Land of roses” di Zayne Akyol.
Un documentario che racconta le storie disperate di persone migranti costretti a fuggire dalle proprie case o da quello che ne resta di esse. Il docu-film a Todi si è aggiudicato anche il Premio Giornalisti per i diritti umani: […] “il criterio principale sul quale ci siamo basati è stato quello dei contenuti. Il caso, una storia che fosse una palese violazione dei diritti umani. Abbiamo scelto questa opera perché riesce ad affrontare il dramma dei profughi senza retorica. È un film che fa commuovere e riesce a raccontare questo dramma nella cruda autenticità delle storie di queste persone. Noi siamo abituati tutti i giorni a vedere immagini di migranti che sbarcano sulle nostre coste. Questo documentario riesce a raccontare quello che non vediamo, cioè quello che avviene prima della partenza. La storia di queste donne, di questi bambini costretti a nascondersi per giorni in un’imbarcazione di fortuna che li possa portare dalla Turchia finalmente in Grecia” […].
Nel pomeriggio sarà la volta della proiezione di un film che ha a Todi ha davvero colpito e convinto tutti “The Digital Leader” di Adrian V. Eagle, che ha ottenuto una menzione speciale dalla giuria dei lungometraggi […] “Per aver focalizzato il problematico rapporto fra potere, social media e cittadinanza nell’ India contemporanea, quale aspetto fondamentale del diritto ad essere correttamente informati in una società complessa e multietnica quale è quella indiana che si avvia a diventare una vera superpotenza.” […] e il premio del pubblico, una new entry nel palmares del Festival umbro. Il documentario è il primo mai realizzato sul controverso Primo Ministro indiano Narendra Modi, teso a rendere il gigante asiatico la terza potenza economica mondiale entro il 2030, ma allo stesso tempo anche uno stato fondamentalista Hindu. Dissidenti, giornalisti, perseguitati religiosi, intellettuali ci comunicano il timore che l’India, ipnotizzata dal sogno dello sviluppo economico, perda per sempre il carattere multiculturale, laico e tollerante della “democrazia più grande del mondo”, diventando uno stato integralista Hindu.
Dal 3 al 9 aprile presso le scuderie Corsini sarà inoltre possibile ammirare i lavori di due fotografi presenti già a Todi, all’interno della rassegna artistica curata da Auro e Celso Ceccobelli. Eligio Paoni, foto-giornalista incaricato da importanti testate internazionali ad immortalare dettagli di guerra, rischiando la vita perché sempre in prima linea. Si è occupato principalmente di fotografia sociale, indagando su diverse problematiche della società contemporanea. Nel 1990 comincia la sua collaborazione con Contrasto e realizza reportage fotografici dei maggiori conflitti del mondo, tra cui l’ex Jugoslavia, Albania, Kosovo, Somalia, Afghanistan, Iraq e Israele.
Emiliano Pinnizzotto costruisce con l’immagine da rappresentare un rapporto emotivo, rispettando profondamente la naturalezza del momento. Romano e figlio d'arte, fin da piccolo è affascinato dalla fotografia, dal cinema e dalla musica. Intorno ai 16 anni indirizza la sua passione fotografica verso il Reportage Sociale, grazie soprattutto ai numerosi viaggi nel mondo intrapresi con i genitori. Gradualmente trova così un proprio stile, in evoluzione continua, grazie alla camaleonticità del suo linguaggio fotografico, legato soprattutto ai suoi differenti stati d’animo e caratterizzato dal ritratto in chiave sociale, ripreso in ambiente naturale, con l’utilizzo esclusivo della luce a disposizione, senza mai costruire o alterare il racconto o l’immagine. Sia per il bianco e nero che per il colore applica, nella post-produzione digitale delle sue foto, esclusivamente le tecniche usate anche in camera oscura.
Tutte le opere in mostra saranno acquistabili e, come da espresso volere dei due artisti, Il ricavato della vendita sarà devoluto all’organizzazione Save The Children Italia, già partner del Festival Diritti a Todi 2017. L'iniziativa promossa dagli enti organizzatori del Diritti a Todi, dall'associazione culturale Teatri di Nina e da Own air in collaborazione con Teatro Villa Pamphilij e l'associazione culturale Malalingua Teatro, si svolgerà a Roma presso il Teatro Villa Pamphilj in Via di San Pancrazio, 10 oppure Piazza San Pancrazio 9/a.