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Giochi de le Porte di Gualdo Tadino, svelato il drappo per il vincitore: la forza e la dolcezza di Michele, protettore della città

La spiegazione dell'esperta Catia Monacelli e la presentazione dell'autrice Stefania Fabrizi

Forse il palio più bello, certamente quello più dolce, materno e ricco di speranza. Svelato il drappo per i Giochi de le Porte 2022 - 30settembre-1-2 ottobre prossimo - realizzato dalla bravissima pittrice Stefania Fabrizi che ha perfettamente colto l'aspetto spirituale che lega il Palio alla città, la città al suo santo Patrono San Michele Arcangelo. Il simbolismo è godibile, visibile e ribadiamo emozionante: con il braccio destro armato l'Arcangelo coccola, protegge e sorregge nella speranza la città di Gualdo Tadino, con il braccio sinistro impugna duramente la spada per ribadire la protezione contro il Maligno. 

L'ANALISI DI CATIA MONACELLI 

"Nel Palio di Stefania Fabrizi la lotta si è conclusa e San Michele Arcangelo, al centro della scena, avvolto nella possente armatura, impugna con la mano destra la lunga spada, simbolo di potenza, cambiamento e liberazione. Il corpo del guerriero è proteso in avanti ammantato dalle grandi ali, mentre il braccio sinistro, in una sorta di mistico equilibrio, avvolge, culla e trattiene a sé la città di Gualdo Tadino appena salvata, vivida e sferzante di luce, sulla quale svetta il campanile della cattedrale. Il volto del santo, incorniciato dalla lunga chioma bruna, a stento sembra trattenere l’emozione emanando un’aurea di infinita dolcezza, quella grazia angelica e soave, che fa dimenticare il duello violento che con il demonio si è appena consumato. A completare la scena gli scudi colorati delle Quattro Porte del glorioso Palio: San Donato, San Facondino, San Martino, San Benedetto.

Chi è Stefania Fabrizi? Scopriamo l’artista

Stefania Fabrizi è nata a Roma, dove vive e lavora. L’artista utilizza il disegno, la pittura su tela e la pittura murale come strumenti di illuminazione e di trasfigurazione del reale, capaci di scavare nel profondo per giungere oltre le apparenze legate alla visione. I soggetti da cui Stefania Fabrizi trae spunto sono generalmente scene di vita quotidiana, da lei colte in precedenza attraverso scatti fotografici, o che desume da fotogrammi di film, fumetti, immagini fantasy e digitali. Nel 2014 realizza il murale I Guerrieri della Luce presso il MAAM di Roma.

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