La Free Art Gallery ospita la personale del giovanissimo artista Luigi Frappi
Sabato 22 ottobre a partire dalle 17.00 la Free Art Gallery, galleria nata da poco nel perugino, ospiterà la inaugurazione della personale dell’artista Luigi Frappi. Finalmente l’artista torna ad esporre, dopo un periodo di silenzio preceduto dalle mostre “Penombre” e “Il rumore dell’acqua – Opere 1998/2009” della primavera 2010, che si inserivano nel progetto ” Terra di maestri ”, evento di simbiosi naturalistica fra l'artista e l'ambiente.
L’artista - Il giovanissimo Luigi Frappi ha dedicato la vita alla pittura con la spontaneità di un bambino, sulla scia del padre, eccellente pittore, e i suoi pennelli sono riusciti a rendere sulla tela la sua immaginazione, quello che l'obiettivo non avrebbe mai potuto fare. Nella sua straordinaria casa-studio di Bevagna sono presenti numerosi autoritratti, nei quali l'artista tende a prosciugare l'immagine dal colore, in una sottrazione progressiva verso l'essenzialità intensa dei tratti. Nei paesaggi di Frappi l'uomo è sempre assente, e spesso i soggetti sono mossi da un vento che sembra investire l’osservatore che quasi riesce a percepire sommessi fruscii di fronde e cinguettii.
Come spiega il saggio di Francesco Nuvolari, l’artista in realtà trasmette indefinibili emozioni condividendo l’estetica dei Romantici, riscontrando nella comunione con la natura il vero senso della vita. Frappi non dipinge mai dal vero i suoi paesaggi, attingendo invece al proprio immaginario. Eppure li rendiamo noi stessi reali, diamo un significato a quei pioppi che riflettono il tramonto con le foglie d'argento perché convinti di averli già visti. È proprio in questo modo che l’artista ci fa appropriare a pieno delle sue opere, risvegliando in noi sapori e colori di cui il ricordo era sfumato. È proprio per questo che la natura morta di Frappi è particolare nella sua semplicità: il grappolo d'uva su un tavolo e i pezzi di carne non sono solo figure vuote, perché sarà lo stesso osservatore a riempirle con il proprio passato di significati sempre diversi. L'artista vive attraverso la natura la condizione del vivere quotidiano, trovando nella pittura la via che attraversa terre e spazi sempre profondamente autentici e poggia sui pilastri del cuore e della mente.
Frappi ha saputo raggiungere altissimi livelli incentrando il suo lavoro sull'evocazione di paesaggi fini a se stessi, dove nulla accade. Lo stesso Vittorio Sgarbi, parlando di Frappi, narra che “ il suo compito non è stato il dipingere la vita cittadina come negli sfondi di Giotto [...], ma il paesaggio perduto che lo circondava[...]: egli ha voluto essere pittore di sfondi per storie che non ci sono più. [...] Le sue invenzioni, le sue ricreazioni della natura appartengono a dopo la storia dove non accade più nulla dopo che l'uomo se ne è andato.”